BRINDISI– Lo sgombero dei migranti abusivi dal casolare lungo il Cillarese, a Brindisi, eseguito questo fine settimana dalla Polizia Municipale, scatena l’opinione pubblica sul problema della collocazione di questi cittadini ma soprattutto sulla opportunità di un simile provvedimento.
Ad intervenire e parlare di una vera e propria dichiarazione di guerra da parte dell’Amministrazione nei confronti del gruppo di migranti è l’Associazione Finis Terrae. “Ciò che si sta verificando assume i caratteri di una dichiarazione di guerra da parte dell’Amministrazione nei confronti di un gruppo di migranti, rei solo di essere poveri e vittime di un sistema legislativo perverso, oltre che lavoratori sottopagati e il più delle volte sfruttati e sotto ricatto, come recenti indagini stanno portando alla luce delle sale di giustizia.- dice l’associazione- “Lo sgombero del casolare del Cillarese non ha alcun senso se non quello di criminalizzare lo stato di bisogno di persone, le quali hanno anche cercato una interlocuzione con l’Amministrazione comunale”.
Insomma secondo Finis Terrae sarebbe da condannare anche il ruolo e l’atteggiamento della Polizia Municipale: “ Organizzare la Polizia Municipale, facendole assumere ruoli da organi di P.S., è una linea propria dei “sindaci sceriffi”, figlia di una cultura che non vogliamo aggettivare, lungi dall’essere un’operazione messa in campo per le condizioni di sicurezza del casolare stesso, motivazione che riteniamo debole viste le condizioni che si sono create e che si stanno perpetrando. A nostro avviso riteniamo vi sia un piglio repressivo nelle azioni messe in campo da questa Amministrazione che, con tali atteggiamenti, non parla più alla storia e alla tradizione della città”.
A questo punto l’Associazione chiede lumi al sindaco ma soprattutto auspica ad un cambiamento di rotta.
BrindisiOggi
Commenta per primo