“Nuove convenzioni con Enel, e chiusura di Edipower”, Fusco e Rossi chiedono la discussione in Consiglio

BRINDISI-  A distanza di qualche anno si torna  a parlare di convenzioni con  le società elettriche. Ogni tanto tornano in ballo. Brindisi Bene Comune e Sì Democrazia, la sinistra dell’opposizione al governo Consales, battono i pugni in consiglio comunale e lo fanno con due ordini del giorno in materia di energia, presentati oggi dai propri consiglieri comunali, rispettivamente Riccardo Rossi per Bbc e Roberto Fusco per Sd. Stipula delle convenzioni con Enel con un ritorno al 96, e il rigetto del piano presentato da A2A per Edipower. L’argomento intorno al quale ruotano i due documenti è l’attuale assetto del polo energetico brindisino che, a detta dei firmatari, con i suoi circa 6 milioni di tonnellate di carbone che anche quest’anno saranno bruciate, non è compatibile con la salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. «Con i due ordini del giorno – scrivono i responsabili delle due formazioni politiche di sinistra – si intende, quindi, recuperare lo spirito delle convenzioni del 1996, stipulate tra Enel e Comune di Brindisi, e portare in consiglio comunale la battaglia per fermare il carbone, il cui uso nella produzione di energia elettrica equivale a un vero e proprio atto ostile  nei confronti di un’intera comunità».

I consiglieri d’opposizione snocciolano le cifre che mostrerebbero l’impellente necessità di un’azione per fermare quello che risulterebbe essere un vero e proprio disastro con ricadute sanitarie, solo per rimanere nell’ambito economico, pari a una cifra compresa tra i 536 e i 707 milioni di euro all’anno, per la sola centrale Enel Federico II, cifre certificate dallo studio dell’Agenzia Europea sull’Ambiente. «Con il primo ordine del giorno, riguardante l’Enel – scrivono Fusco e Rossi – si intende impegnare il sindaco a organizzare l’apertura di un tavolo con la Regione e con il Governo per la stipula di una nuova convenzione che recuperi i principi di quella tra Comune ed Enel del 1996. Chiediamo, in questo senso, la tenuta in riserva di uno dei gruppi della centrale e la graduale trasformazione con alimentazione a metano dei restanti tre gruppi, con previsione, nel periodo necessario per la trasformazione, di un utilizzo di minori quantità di carbone, a minor tenore di zolfo e con più alto potere calorifico». I due consiglieri, però, vanno oltre, con un secondo ordine del giorno che prende di mira Edipower. «Respingiamo – proseguono i due rappresentanti della sinistra dell’opposizione a Consales – il piano proposto da A2A che punta a trasformare in inceneritore di rifiuti la centrale Brindisi Nord. Chiediamo, inoltre, al sindaco e alla giunta l’espletamento di tutte le attività necessarie sul piano amministrativo, tecnico e politico, per ottenere la dismissione della centrale elettrica, attualmente di proprietà della Edipower-A2A. Contestualmente alla dismissione, bisogna coinvolgere Regione e Governo nelle procedure per lo smantellamento degli impianti, per l’esecuzione delle bonifiche del sito e per il reimpiego della manodopera attualmente occupata».

Maurizio Distante

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