BRINDISI – Dopo la nuova sfiammata dalla torcia del Petrolchimico di Brindisi interviene Legambiente: “gli interessi aziendali prevalgono sui diritti alla salute”.
Questa mattina mentre il sole era alto nel cielo e le persone iniziavano ad affollare le spiagge sulla costa brindisina, ecco che in lontananza si accendeva la torcia del petrolchimico. Una delle tante sfiammate in questi ultimi mesi.
“Ancora una volta – si legge nella nota di Legambiente Brindisi sezione “Tonino Di Giulio” – assistiamo all’accensione di una delle torce del petrolchimico di Brindisi con produzione di un’intensa sfiammata e di nerofumo nel quale va verificata la presenza di emissioni inquinanti estremamente pericolose già in casi precedenti verificati”.
“In questo caso – sottolineano – la causa viene addebitata a lavori sull’impianto di cracking di Eni Versalis, così come in precedenza si è parlato di difetti nel processo di produzione o di danni su generatori elettrici: in realtà sempre gli interessi aziendali prevalgono sui diritti alla salute ed alla salubrità ambientale in un territorio ad elevato rischio di crisi ambientale”.
“Più volte abbiamo segnalato l’emissione di benzene, idrocarburi policiclici aromatici (ipa) e perfino di diossina, ma questi eventi per nulla occasionali si ripetono e richiedono (finalmente!) provvedimenti urgenti da parte degli organi preposti al controllo, della magistratura e di chi è deputato in quanto ufficiale di governo in materia sanitaria, a prevenire il ripetersi di questi “incidenti” e che danni e reati eventualmente in corso, siano portati a conseguenze ulteriori” concludono dal direttivo del circolo Legambiente Brindisi “Tonino Di Giulio”.
Questo è il secondo episodio in poche settimane. La società, come da prassi, ha comunicato al comando dei vigili del fuoco del capoluogo l’accensione della torcia, che scatta quando c’è un blocco dell’impianto di cracking. I pompieri, a loro volta, hanno inviato la segnalazione all’Arpa, che ancora una volta dovrà indagare sull’accaduto. L’ennesimo.
Sull’episodio è intervenuto anche “Vite inquinate-comitato per il diritto alla salute” di Brindisi: “L’ennesima accensione delle candele dell’impianto Versalis nel petrolchimico, rende evidente che ci siano importanti problemi di funzionamento degli impianti, che richiedono indifferibili interventi di manutenzione e messa in sicurezza degli stessi, in considerazione del ripetersi dei fenomeni nell’ultimo periodo. Le particolari condizioni temporali e meteo, in cui l’evento si e’ verificato, rendono altresi’ evidente l’impatto devastante sulla qualita’ dell’aria che respiriamo e sui danni alla salute dei brindisini che essi provocano”.
E ancora si legge nella nota stampa: “Ritardi nell’esecuzione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza, da parte della societa’ del gruppo Eni, non possono ricadere sulle salute dei Brindisini. In considerazione di tanto chiediamo che il commissario prefettizio con ordinanza di urgenza a tutela della salute pubblica, interdica l’esercizio degli impianti di Versalis fino a quando non saranno eseguiti i necessari interventi di manutenzione e messa in sicurezza, prevedendo controlli sull’esecuzione dell’ordinanza da parte dell’Arpa e dei carabinieri del Noe”.
“Chiediamo altresi che gli impianti di monitoriaggio della qualita’ dell’aria, da anni nei magazzini comunali, vengano installati e messi in funzione” concludono dal comitato.
Mar.De.Mi.
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