BRINDISI- Un altro giorno ancora e poi la Norman Atlantic sarà nuovamente accessibile per le ispezioni e nuovi sopralluoghi. I vigili del fuoco di Brindisi in questi giorni hanno lavorato per migliorare le condizioni di visibilità all’interno del traghetto a causa dei troppi fumi. Allo stato attuale i livelli di ossigeno sono buoni, e il monossido di carbonio si è dimezzato, la situazione viene monitorata perché le condizioni variano al cambiare del vento.
Una volta ripartite le ispezioni si cercherà di ricostruire cosa è accaduto all’alba del 28 dicembre scorso. Ormai è stato totalmente escluso che l’incendio sia partito dalla stiva, sul ponte 1 e sul ponte 2 i mezzi sono stati trovati intatti. Anche le pompe erano intere, ciò che invece non ha funzionato è l’alimentazione di emergenza per far partire il sistema anticendio. Dai ponti superiori, ponte 3 e ponte 4, è qui che è potuto scoppiare l’incendio, è difficile capire le cause, piuttosto bisognerà accertare come mai le fiamme si sono propagate in questo modo divorando gran parte della nave. Qui l’incendio ha portato devastazione, dei tir e delle auto è rimasto solo un ammasso di macerie, scheletri di vetture. Qui sembra l’inferno. Impossibile recuperare elementi utili. C’è solo cenere e carcasse.
Intanto si attende il risultato dei test sulle due scatole nere, in particolar modo quella che si trovava sulla plancia di comando, che ha registrato tutte le fasi.
Vi proponiamo le immagini esclusive delle zona maggiormente interessate all’incendio. I ponti 3 e 4.
BrindisiOggi
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