BRINDISI- Protesta contro le sentenze assolutorie e/o con pene irrilevanti rispetto alla gravità dei reati di violenza commessi sulle donne: stupro, maltrattamento, stalking e femicidio, scende nuovamente in piazza, mercoledì 12 aprile, il Movimento Nazionale Non Una Di Meno.
“Ci riferiamo alla sentenza della Giudice Diamante Minucci di Torino, che il 15 febbraio 2017 ha assolto con formula piena Massimo Raccuia, ex commissario della Croce Rossa Italiana, accusato di violenze e stupro ripetuti nel tempo e per il quale il Pubblico Ministero Marco Sanini aveva chiesto 10 anni- dicono- E’ gravissimo che le reazioni di Laura (parte lesa) non siano state ritenute conformi ad un presunto codice di comportamento (“no” e “basta”, MA NON HA GRIDATO), in più non tenendo conto dell’ abuso sessuale subito dalla donna nell’infanzia da parte del padre . Le giudici, addirittura, hanno trasmesso gli atti alla procura con il rischio di un processo per calunnia nei confronti di Laura”.
Il Tribunale di Bar a fine marzo, ha condannato a soli 6 anni e 3 mesi un marito reo confesso dell’omicidio della moglie, Antonia Cirasola. L’ha uccisa nel 2015 a Gioia del Colle, colpendola alla testa con una busta contenente un martello.
“La sentenza attribuisce alla vittima la provocazione che avrebbe indotto l’imputato ad agire d’impeto. In altre parole, la moglie l’ha indotto all’omicidio. Cosi, grazie alle riduzioni del rito abbreviato e della “provocazione”, l’impunità è quasi assicurata- aggiungono- Queste sentenze non riconoscono credibilità alle parole delle donne, sia quando sopravvivono alla violenza maschile, sia quando sono vittime di femicidio”.
“Alla Magistratura ricordiamo che l’ultima indagine Istat del 2014 sulla violenza maschile alle donne rileva che denuncia l’11,8% delle vittime e che solo il 4,9% di esse chiede aiuto-concludono- Questo gigantesco sommerso spiega come funzionano le istituzioni nei confronti delle donne, compreso il sistema giudiziario”.
BrindisiOggi
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