BRINDISI – Non appartengono a Ylenia Carrisi, la figlia di Al Bano e Romina Power, i resti ritrovati a Holt, in Florida nel 1994 e il cui Dna è stato prelevato per una comparazione con quello della giovanissima figlia della coppia scomparsa nel 1993.
È stata proprio l’analisi della mappatura cromosomica a dare il responso negativo ad un quesito che molti si ponevano dopo la notizia del prelievo di Dna ad Al Bano. La notizia arriva direttamente dagli Stati Uniti: a condurre su questa pista, era stato l’agente speciale Dennis Haley, che aveva provato a dare un’identità ai resti di una donna ritrovata il 15 settembre 1994 grazie alle rivelazioni di un serial killer americano. L’uomo aveva indicato tutto nei minimi dettagli: luogo del seppellimento, persino il nome con cui si sarebbe fatta chiamare la donna, Suzanne, lo stesso utilizzato in America da Ylenia. Anche la ricostruzione del volto della donna somigliava a quello di Ylenia, ma a dire l’ultima parola è stata l’analisi del Dna.
Un ennesimo tentativo a vuoto per la famiglia Carrisi e per chi non ha mai dimenticato la storia della giovane Ylenia, partita per gli Stati Uniti, e che da New Orleans si è persa nel mondo. Sparita, come polverizzata: di lei nulla più si è saputo con certezza, tanto da essere stata considerata morta dal Tribunale di Brindisi, attraverso una dichiarazione di morte presunta. Questa notizia era riuscita a ridare una seppur flebile speranza alla famiglia, ma l’esito della comparazione del Dna non è riuscito a chiudere il cerchio attorno alla scomparsa di Ylenia Carrisi.
BrindisiOggi
Commenta per primo