BRINDISI – Assolta dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa l’ex vice sindaco Rita Ortenzia De Vito. Era stata querelata dall’assessore alle Attività produttive Oreste Pinto. Il 18 settembre scorso il Tribunale di Brindisi in composizione Monocratica, nella persona di Orazio Simone ha assolto la preside De Vito, all’epoca dei fatti vice sindaco del Comune di Brindisi, dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa contestata a seguito della querela presentata nei suoi confronti dall’assessore Oreste Pinto nel novembre 2018.
La De Vito era stata denunciata dal Pinto perché, “nel corso di una conferenza stampa, rilasciando un’intervista a diverse testate giornalistiche (e, precisamente Brindisi Web tv, Brindisi Report, Brindisi Report Tv, Agenda Brindisi, Puglia Tv, Telenorba, Tg Norba24) offendeva l’onore e la reputazione di Pinto Oreste, all’epoca ricoprente la carica di assessore allo sport e alle attività produttive del Comune di Brindisi, affermando che lo stesso avesse detto << a me non importa niente di queste persone che hanno la disabilità…perché queste non portano niente, nessun contributo alla città>>, fatto non corrispondente al vero”.
Il giudice monocratico, accogliendo le argomentazioni sostenute dal difensore della prof.ssa De Vito, avvocato Fabio Di Bello, ha motivato l’assoluzione ritenendo che quest’ultima nell’occasione non avesse fatto altro che esercitare il proprio diritto di critica politica, diritto costituzionalmente tutelato, riconoscendo che nell’occasione la De Vito, in ragione della carica pubblica di vice-sindaco all’epoca ricoperta, aveva il diritto/dovere di spiegare le ragioni che l’avevano portata a rassegnare le proprie dimissioni.
Nell’ambito della conferenza stampa la medesima aveva, tra le altre cose, opportunamente chiarito e circostanziato il rapporto distonico avuto con Pinto, in occasione del “Festival della Cooperazione Internazionale” svoltosi a Brindisi dall’8 al 14 ottobre 2018, descrivendo l’atteggiamento di totale disinteresse tenuto da quest’ultimo, assessore allo sport e alle attività produttive del Comune di Brindisi, verso l’iniziativa della organizzazione del quadrangolare di calcetto con disabili psichici del CSM della ASL di Brindisi e altre realtà pugliesi.
Il giudice ha ritenuto che la prof.ssa De Vito abbia esercitato il diritto di critica politica in maniera del tutto corretta, utilizzando un linguaggio “estremamente signorile e garbato”, sussistendo anche il requisito della veridicità della notizia da ella riportata, poiché dagli elementi acquisiti nel giudizio risulta del tutto verosimile che il Pinto le avesse manifestato il proprio disinteresse verso quel tipo di iniziativa, atteso che ai ripetuti inviti con i quali la De Vito aveva tentato di coinvolgerlo, egli era rimasto totalmente silente.
E’ vero che il discrimine tra diritto di critica e diffamazione può essere spesso sottile. Qui sembrerebbe che il giudice si sia orientato nel senso della ricorrenza dei presupposti del diritto di critica che, stando alla giurisprudenza costante (come riportano siti specializzati tipo https://www.diffamazioni.it/) sono: 1. la verità del fatto presupposto; 2. la sua rilevanza sociale; 3. la continenza nel linguaggio.