BRINDISI- “Rossi è stato eletto ma la storia non è cambiata” è quanto sostiene il No al Carbone che dopo otto mesi di amministrazione Rossi punta il dito e non risparmia le critiche al suo operato soprattutto se si parla di porto e attività industriali.
” Quando è stato eletto Rossi a sindaco, a titolo personale, qualcuno ci sperava che la storia potesse finalmente cambiare, ma non è stato così e la realtà dei fatti lo dimostra. A pagarne le spese, come sempre sarà Brindisi: serva e sfruttata come avviene da ormai 60 anni- dice il movimento- Il porto poteva essere un esempio di cambiamento rispetto al passato ed invece resta ancora ostaggio dell’industria che continua ad avvelenarci e con nuovi progetti di altro cemento che distruggerà definitivamente un luogo storico: la spiaggia di S.Apollinare. Uno scempio autorizzato che vede tutte le forze politiche in consiglio comunale allineate, soltanto per poter utilizzare dei fondi con un inutile e deleterio spreco di denaro pubblico. Da cinque anni in tutti i modi possibili e documentati abbiamo dimostrato alla città e alle istituzioni che è possibile conciliare sviluppo del porto col rispetto del luoghi, producendo anche un “Dossier S.Apollinaire” (liberamente consultabile sul blog ma ignorato da tutti) contenente una bozza di proposta di progetto alternativo”.
Riccardo Rossi, quindi, attaccato proprio da quel movimento in cui aveva mosso i primi passi. Il primo cittadino, infatti, nasce nel movimento No la Carbone anche se poi negli anni si era distaccato creando il suo movimento Brindisi Bene Comune.
Oggi, tra l’altro, il porto di Brindisi sarà argomento del consiglio monotematico ma l No al Carbone lo annuncia come una ” nuova triste pagina per Brindisi: la svendita del suo porto- dice- La storia purtroppo non è cambiata, e non cambierà, e il sindaco Rossi sarà ricordato come colui che cementificò S.Apollinare”.
BrindisiOggi
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