BRINDISI- Da sei anni punto di riferimento per i bambini affetti da patologie neurologiche. Qui vengono da tutta la provincia, ma anche da Lecce e da Taranto. Un piccolo ambulatorio al quarto piano dell’ex ospedale di Summa che la Asl di Brindisi ha deciso di depotenziare, chiudere per strategie aziendali.
Dal 2007 Marisa Elia, specialista in pediatria e neurologia tiene in piedi l’ambulatorio, con lei al momento non lavora nessuna infermiera quindi non ha alcun costo. O costi bassissimi. Eppure solo l’anno scorso l’ambulatorio specializzato ha effettuato 1404 prestazioni. Ci vanno soprattutto bambini malati di epilessia ma anche di altre patologie neurologiche, qui vengono fornite consulenze anche per altri ospedali.
Ma la pediatra qualche settimana fa ha ricevuto una lettera dalla Asl nella quale si diceva che il 2 maggio avrebbe dovuto lasciare tutto per tornare a lavorare in ospedale, o al Perrino o a quello di Francavilla Fontana. Ora il medico è in malattia, rientrerà tra qualche giorno, ma ci sono ancora delle prenotazioni e quindi tornerà per qualche giorno al Di Summa.
Contro la chiusura dell’ambulatorio specializzato protestano alcuni genitori dei bambini che necessitano del centro. Qui viene effettuato l’elettroencefalogramma in sonno con videoregistrazione. In città è partita una raccolta di firme. “Questa struttura- spiega la dottoressa Elia– serve a decongestionare gli ospedali, ad evitare i ricoveri ai bambini e a fornire cure e analisi immediate. Le epilessie devono essere curate ambulatorialmente senza limiti di tempo. Chiudere questa ambulatorio significa cancellare tutto quello che è stato fatto in questi anni”. La pediatra spiega che questo servizio in ospedale non potrebbe più essere svolto. “Una volta che si entra nei turni in ospedale- continua- è difficile fare questo lavoro e garantire nella stessa maniera l’attenzione e la cura ai pazienti come invece ho costruito in questi anni”.
Lucia Portolano
Non è certo per inefficienza, inefficacia o non economicità, l’unico motivo a cui si può pensare è che il fatto che quest’ambulatorio funzionasse dava fastidio a qualche interesse.
Alla faccia di chi soffre e dei loro famigliari.
Antonio
l’unica soluzione per vedere garantiti i nostri diritti e` costituire un’associazione. A proposito lo sapete che brindisi e` l’unica provincia in puglia che non ha una sezione aice che si occupa del problema a livello nazionale?
Marisa, lotta per quello che hai fatto fino ad ora. Non ho figli ma ammiro quello che hai fatto. Una vecchia tua compagna di scuola superiore. Un saluto a S.Pietro Vernotico
A rutte le mamme del Passeggino Rosso per la raccolta di firme rivolgersi a Fabio
n. tel. 327 6261416
e mail fabio.mclp@libero.it
Grazie
sentiamoci
3276261416
Le Mamme del Passeggino Rosso intendono dare pieno sostegno da Passeggino Rosso a questi genitori e alla dr Elia, firmare questa petizione e condividere questa battaglia che sentiamo nostra! Ci date per favore le modalità per firmare?
L’insensibilità del Direttore Generale è superata solo dalla sua incapacità amministrativa…ma i “nostri rappresentanti del territorio”???
E’ inutile stupirsi;la cecita’ e l’insensibilità del Direttore Generale è assoluta ed è pari solo alla sua incapacità amministrativa!
A quando “go home”????
Ennesima VERGOGNA da parte dell’ASL…
ma quando la mandiamo a Lecce , il paese di sua provenienza?