BRINDISI- Dieci le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte del piccolo Gabriele, il bimbo deceduto subito dopo un taglio cesareo lo scorso 7 gennaio. Ci sarebbero i nomi di medici, infermieri e personale sanitario nell’elenco degli indagati. La procura indaga per capire se ci sono responsabilità nella morte del piccolo, e se in qualche modo siano anche da attribuirsi al ritardo con il quale la partoriente, una donna di 34 anni di Carovigno, sia arrivata in sala operatoria a causa del malfunzionamento degli ascensori. Per approfondire questo aspetto venerdì prossimo verrà conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo del piccolo.
I genitori del bimbo, attraverso il loro legale, Giovanni Zaccaria, hanno depositato subito l’esposto in procura, vogliono vederci chiaro, vogliono sapere se il loro bambino poteva salvarsi.
Martedì sera una donna di 34 anni, prossima al parto, era arrivata al pronto soccorso lamentando forti dolori. I medici dopo una prima visita avevano disposto subito un cesareo d’urgenza. Per poter essere sottoposta all’intervento la donna doveva raggiungere il blocco operatorio, al quinto piano, ma gli ascensori più vicini erano rotti. La donna per raggiungere la sala operatoria aveva così dovuto attraversare l’ospedale per utilizzare un elevatore funzionante. Il resto è cronaca.
BrindisiOggi
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