Nel parco lasciato al suo destino spunta una siringa usata

LATIANO – Trovare una siringa usata in un parco pubblico: accade ancora oggi, a Latiano. Ci sono una serie di componenti, tutte ugualmente gravi, che producono il degrado di alcuni pezzi di città: mancanza di risorse dagli Enti locali, mancanza di attenzione da parte degli amministratori, mancanza di educazione civica dei cittadini, i primi della lista. Di solito, a essere bersaglio preferito dell’incuria, della sporcizia e del marciume sono i parchi pubblici, simili più a zone franche, dove le regole e le leggi o anche il semplice buon senso sono messi da parte.

Nei piccoli giardini di quasi ogni paesello si può trovare vetro ridotto in frantumi, plastica di ogni forma, pacchi di sigarette ma anche confezioni di latte, assorbenti usati, cartoni di pizza e ogni altro tipo di rifiuto. Fino ad arrivare agli interi sacchi di spazzatura lasciati lì quasi come premio per i randagi che, alla prima occasione, li fanno esplodere per trovarci qualche boccone buono per tirare avanti. Succede ancora e succede anche dove la raccolta differenziata porta a porta dovrebbe aver debellato il problema: per ogni tipologia di rifiuto c’è un sacchetto e per ogni sacchetto c’è un giorno in cui gli addetti vengono a prelevare l’immondizia da casa, senza il fastidio del trasporto al più vicino bidone.

Ma, si sa, le cattive abitudini sono dure a morire e sono quasi sempre appagate. Latiano non fa eccezione e il parco Robinson, nei pressi della stazione, ne è un esempio più che lampante. Il piccolo giardino è abbandonato a se stesso da tempo. Le sue condizioni migliorano solo quando ci sono degli interventi di pulizia straordinaria ma è come dare un’aspirina a un moribondo: nel giro di poche ore la situazione torna quella che era. O peggiora: ieri sera, infatti, nel vialetto principale del parco, uno dei sacchi di spazzatura abbandonato da chissà chi nascondeva al suo interno una siringa usata. Non è assolutamente detto che l’oggetto in questione sia stato usato per iniettare dell’eroina o altro stupefacente, l’equazione sarebbe troppo facile, ma certo non è consigliabile venire a contatto con una siringa usata, qualsiasi sia la sua provenienza. La circostanza, poi, che si trovi in una normalissima busta dell’immondizia in un parco pubblico, alla mercé di ragazzini che giocano a basket, su un campetto realizzato con una colata di cemento in mezzo alle aiuole, o di anziani che passeggiano o di gente che porta a spasso il cane non fa che aumentare la gravità della cosa.

Ma, purtroppo, il destino dei parchi pubblici ai tempi della crisi pare essere questo. Tra poco, probabilmente, si affiggeranno dei cartelli agli ingressi dei giardini e delle ville con su scritto: “Entrate a vostro rischio e pericolo”. Per la cronaca, stamattina, ore 11 circa, quando il giro degli operatori ecologici dovrebbe essere finito, la siringa e tutto il resto erano ancora lì.

Maurizio Distante

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