BRINDISI- Si parte dal punto ristoro, 800 metri quadrati di locale aperto 24 ore su 24, bar, ristorante, pizzeria, self service, sala convegni, ma all’interno del centro servizi dell’Asi potrebbe nascere anche un asilo nido per i dipendenti delle aziende della zona industriale.
Chiuso da dieci anni il palazzo di vetro costato quasi 4 milioni di euro e mai utilizzato incomincia ad aprire qualche porta. Inaugurato ufficialmente il punto ristoro, l’ open space “Break h 24” gestito da un gruppo di ragazzi brindisini. Un contratto d’affitto per sei anni, per 2500 euro al mese con Terra sole srl di Federica De Fazio e Dorina Bungaro.
Per la gestione del punto ristoro l’Asi aveva emanato un bando pubblico andato deserto, poi si è passati a trattativa privata. Per il centro servizi invece i locali sono stati aggiudicati a Cna, Camera di Commercio e alla ditta Perauto Informatica. Ma nessuno ha ancora traslocato, anzi a quanto pare Camera di Commercio e Cna dopo i tagli hanno deciso di restare nei vecchi uffici.
Anche Perauto avrebbe intenzione di rinunciare alla nuova sede. “Nel caso di totale rinuncia- spiega Marcello Rollo, presidente Asi Brindisi- abbiamo già in mente una nuova idea, quella di creare un incubatore d’imprese, abbiamo già parlato con Puglia sviluppo. Mentre per i locali a piano terra sono arrivate due interessanti proposte”.
Ed infatti è stata presentata la richiesta per aprire un asilo nido, una struttura a servizio dei dipendenti delle aziende della zona industriale, e non solo. La richiesta ufficiale è già negli uffici dell’Asi, ed è al vaglio dei responsabili.
Nella zona, e anche nei quartieri limitrofi non esiste un asilo nido. Tra le domande presentate anche quella di ottenere la concessione dei locali per una scuola di formazione.
Insomma dopo dieci anni di polemiche, abbandono, e bufera giudiziaria forse il palazzo di vetri servirà a qualcosa.
Lucia Portolano.
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