Ncd si svuota dell’anima azzurra, Friolo va via: “Non condivido i metodi”

BRINDISI- Il Nuovo centrodestra della provincia di Brindisi perde la corrente degli ex Pdl, un gruppo non esiguo, visto che in questa lembo del Salento è preponderante la presenza centrista, ma qualcosa che legava il nuovo partito alle sue vecchie radici. Dopo i rappresentanti azzurri di Francavilla Fontana lascia il partito di Alfano anche il consigliere regionale Maurizio Friolo.  Pomo della discordia sembra proprio essere   il “caso Francavilla”, città di Massimo Ferrarese (vicario Ncd per il Salento) dove non è andato a buon fine l’alleanza tra Ncd e Forza Italia.

Il consigliere regionale in questi due mesi nel nuovo partito politico ha sempre assunto una posizione critica nei confronti dei centristi. Una divisione tra le due anime che non ha trovato sintesi. Friolo contesta i metodi utilizzati per la scelta di ruoli e alleanze, parla di delusione e di assalti alla diligenza. “Il mancato rispetto da parte del nascente partito di regole annunciate come nuove rispetto a quelle del passato- afferma Maurizio Friolo- ha determinato, nella mia provincia , una profonda delusione in quanti avevano avuto il coraggio di abbracciare  il progetto ma se ne sono via via allontanati, in coerenza con le ragioni e le motivazioni della loro scelta iniziale. Determinati metodi  non mi appartengono e mai mi apparterranno”.

L’ex esponente di An poi Pdl annuncia l’adesione al gruppo misto  in consiglio regionale.  “Quanto avvenuto in questi primi mesi di gestazione hanno messo a dura prova la bontà del progetto- continua Friolo- per i metodi utilizzati per farlo crescere, metodi che hanno portato,  in provincia di Brindisi, all’allontanamento spontaneo  di tanti amici ‘non allineati’ a scelte discutibilissime e strategie profondamente contraddittorie, che non possono essere condivise  in quanto non si ritrova sui contenuti, sui comportamenti, sui linguaggi e sulle alleanze. La mia, la nostra adesione, non è stata infatti motivata da  volontà di protagonismo, o  ambizione a una sorta di assalto alla diligenza appena avviata per condizionarne il tragitto oppure semplicemente approdare nella destinazione scelta. In una fase di transizione più che mai sono necessari confronto e apertura, e anche la nomina di vicari e reggenti sarebbe dovuta essere condivisa, avrebbe dovuto prevedere discussioni aperte e franche, una partecipazione allargata e costruttiva per arrivare poi a una necessaria sintesi non forzata”.

In questa ultima dichiarazione è chiaro il riferimento alla nomina a vicario di Massimo Ferrarese. Una nomina che il leader dei centristi ha inteso difendere con tutta la forza tanto da istituire in poco tempo circa 130 circoli nella provincia di Brindisi, buona la presenza anche a Lecce, meno a Taranto.

 BrindisiOggi

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