Naufragio alla diga, partite le operazione di rimozione dello yacht

BRINDISI-  A distanza di dieci giorni dal naufragio questa mattina all’alba sono partite le operazione di recupero di ciò che resta del 24 metri, un Abacus 86, finito contro la parte esterna della vecchia diga di Brindisi. I mezzi sono a lavoro dalle 5,30 di questa mattina e le attività proseguiranno sino a domani sera, se le condizioni meteo resteranno favorevoli.

Della rimozione si sta occupando il cantiere Danese sotto la regia della Capitaneria di porto di Brindisi. A lavoro mezzi a terra e in mare, lo yacht di 24 metri è andato completamente distrutto, anche se i suoi pezzi sono rimasti lì nell’acqua a ridosso della diga, e gli operatori stanno intervenendo per ripulire la zona. Impegnati nelle operazioni pontoni, mezzi disinquinanti, barche d’appoggio, gru e camion. L’imbarcazione di proprietà di un armatore di San Marino costava circa 5 milioni di euro.

Subito dopo la tragedia il comandante della Capitaneria di porto, Giuseppe Minotauro,  aveva diffidato il proprietario a rimuovere il natante con urgenza per liberare l’area e per evitare inquinamento. La stessa  Capitaneria aveva comunque fatto sapere che i serbatoi erano vuoti.

Superate le questioni burocratiche dovute al fatto che la zona è sotto sequestro, d’accordo con la Capitaneria, l’Autorità portuale e la Procura di Brindisi questa mattina sono partiti i lavori di rimozione.

Intanto sull’incidente è stata aperta un’inchiesta, per ricostruire le due ore e mezza  di quel mercoledì mattina, quando dopo due ore dalla richiesta di aiuto partita dallo yacht, lo skipper ha perso la vita. Salvi invece gli altri due membri dell’equipaggio, un rumeno e un moldavo. La barca era partita da Rimini, diretta per uno scalo tecnico al porticciolo turistico Marina di Brindisi, il suo arrivo era previsto per fare rifornimento, quando a pochi metri si è consumata la tragedia con la morte di  Alessandro Colangeli 59 anni di Stimigliano di Rieti. Gli inquirenti stanno verificando se ci sono delle responsabilità per  la morte del comandante.

Lu.Po.

1 Commento

  1. Non è tanto da andarne fieri di essere italiani !!! Per rispetto procedure burocratiche, un uomo è morto!
    Possibile che non ci sia stato il ben che minimo tentativo di aiutare questi poveri disgraziati ! E se fosse stato un naufragio davanti a Lampedusa con barconi pieni di extracomunitari che giustamente vanno soccorsi ma allora perchè non questa barca a Brindisi non è stata soccorsa ?

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