Nasce il coordinamento Federparchi Puglia, Salvatore Chiga coordinatore

BARI- Nasce il coordinamento Federparchi Puglia, Salvatore Chiga coordinatore . La Puglia è ricca di aree naturali protette che necessitano di una “messa a sistema” per una più efficace azione a tutela della biodiversità e per incentivare politiche di sviluppo sostenibile.

A tale scopo si è svolta giovedì 4 aprile, preso la sede della Regione Puglia, la riunione dei soci territoriali della Federparchi allo scopo di dare vita al coordinamento pugliese.

La regione conta infatti 2 parchi nazionali, 18 regionali, 16 riserve statali, 3 aree marine protette e 92 siti della Rete Natura 2000. Alla riunione hanno partecipato l’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, il vicepresidente di Federparchi Rocky Malatesta, presidente della Riserva di Torre Guaceto, e il componente del Direttivo nazionale responsabile dei coordinamenti territoriali Agostino Agostinelli.

Presenti anche i rappresentanti regionali delle associazioni ambientaliste aderenti a Federparchi: Daniela Salsedo di Legambiente, Lara Marchetta del WWF Puglia e Agostino Iacobellis del CAI. Presenti, inoltre, i rappresentanti dei Parchi Regionali pugliesi Dune costiere da Torre Canne a San Leonardo con il Direttore Michele Lastilla; quelli della Riserva Regionale del Litorale Tarantino Orientale con il Sindaco Gregorio Pecoraro, del Parco Regionale Litorale di Ugento, del Parco Regionale Lama Balice Nicola Lavermicocca.

L’Assemblea ha quindi eletto come coordinatore Federparchi Puglia Salvatore Chiga, presidente del Parco Regionale del Litorale di Ugento nonché sindaco della città. Obiettivo del coordinamento è quello di svolgere una funzione di raccordo innanzitutto con la Regione, anche per un aggiornamento della normativa sui parchi regionali.

Il coordinamento, inoltre, si prefigge di porre maggiore attenzione ai temi dell’agricoltura e del paesaggio in relazione alle attività dei parchi pugliesi. Altro punto di rilievo è la valorizzazione della cospicua Rete Natura 2000 i cui siti sono interessati al 50% da attività agricole orientate alla sostenibilità. Infine è stata evidenziata la necessità di gestire i flussi turistici e il loro impatto, a tratti massivo, sugli equilibri territoriali affinchè la fruizione turistica delle aree protetta sia sempre compatibile con al tutela degli ecosistemi.

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