Muore sotto il treno mentre attraversa il passaggio a livello “fai da te”, il pm chiede l’archiviazione

FRANCAVILLA FONTANA- passaggio-a-livello-francavillaTravolto dal treno mentre attraversa il passaggio a livello “fai da te” per raggiungere la sua abitazione, il pm chiede l’archiviazione del fascicolo, e la famiglia insorge.  Per la procura di Brindisi non ci sarebbe  nessun responsabile per la morte di Arcangelo Vacca, pensionato di 88 anni deceduto il 20 febbraio scorso  a Francavilla Fontana perché travolto dal treno. Si tratta della storia di quell’uomo che mentre attraversava i binari con la sua vettura  dopo aver aperto da solo il passaggio a livello è stato travolto la sua auto. Un passaggio obbligato quello dei binari per raggiungere la sua casa, non ci sono altre vie. Sono diverse famiglie che hanno la chiave del passaggio a livello per poter arrivare nelle proprie abitazioni. Una specie di storia da far west.  Un accordo siglato nel 1983 con le ferrovie sud est.

Questa  decisione dell’archiviazione alla famiglia no è andata giù. Lo Studio 3° che assiste i famigliari di Vacca ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento, sollecitando un accertamento sullo stato dei luoghi.

“I convogli non procedono più a passo d’uomo come una volta ma a 80 km all’ora- afferma il legale-  l’azienda ha installato anche barriere fonoassorbenti per tutelare dai rumori le abitazioni, senza però apportare alcuna, indispensabile modifica anche sui criteri di attraversamento, già discutibili, della linea. L’85enne occupa i binari ma proprio in quel mentre la sua vettura viene investita dal treno e scaraventata contro una scarpata, a dieci metri di distanza dal passaggio a livello: per il conducente non c’è scampo.”

La procura di Brindisi, pubblico ministero titolare Valeria Farina Valaori, ha aperto un procedimento per omicidio colposo con unico indagato – atto dovuto – il macchinista del treno della Lecce-Martina Franca, un 64enne di Bari. Sul punto più importante circa le eventuali responsabilità del ferroviere, la velocità, l’esame dei dati della scatola nera ha accertato come nel tratto precedente al “passaggio a livello carrabile pedonale con sbarra girevole”, come viene definito, il convoglio procedesse a 73 km/h, entro il limite che in quel punto è di 80. Ed è a questa velocità che il macchinista, risultato anche negativo all’alcool test, ha azionato la frenatura rapida a una distanza di circa 30 metri dal punto d’impatto.  “Da questo punto di vista la richiesta di archiviazione è condivisibile- scrivono dallo  Studio- Molto meno condivisibili, invece, le conclusioni con cui la il Pm liquida la vicenda: ”Il rispetto della velocità prevista, la conformità della normativa di sicurezza dei passaggi a livello cosiddetti privati, la regolarità della barriera anti-rumore, la piena visibilità ad una distanza di sicurezza e l’esito negativo dell’accertamento alcolemico impongono la presente richiesta di archiviazione”.

 “Non si può però tacere – spiega Ermes Trovò dello Studio 3 – delle condizioni dei luoghi circostanti la scena dell’incidente, che rivelano un inadempimento dei doveri di custodia in capo alle Ferrovie del Sud Est e sembrano essere state considerate – erroneamente – secondo un punto di vista totalmente slegato dalle condizioni personali del signor Vacca in tale occasione, oltre che in modo superficiale rispetto alla vigente normativa. Chiediamo che venga disposto un accertamento relativo allo stato dei luoghi per verificare il rispetto della norme in materia di passaggi a livello e attraversamento di binari, specificando anche i punti da approfondire.”

BrindisiOggi

 

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