BRINDISI- Ad otto giorni esatti dalla morte di Giuseppe Schifeo arrivano le scuse ufficiali della Asl di Brindisi. In una lettera a firma del direttore sanitario Trinchera, l’azienda ospedaliera si scusa con i parenti del 51enne morto in ospedale, che non erano stati mai avvertiti del decesso del loro caro. “Questa direzione sanitaria- si legge nella lettera- esprime le proprie scuse per l’increscioso episodio, dovuto solo in cui è incorso il personale del Pronto Soccorso.”
Il direttore precisa che “il medico di guardia nelle fasi successive alla constatazione del decesso, nel sentire piangere un gruppo di persone presenti nella sala d’attesa, ha creduto che fossero i parenti del deceduto e quindi non si è preoccupato di cercare i parenti più prossimi per informarli dell’accaduto.
Le cose erano andate diversamente perché il fratello e il padre di Giuseppe Schifeo hanno saputo della sua morte solo alle 13,30 del giorno dopo per puro caso, avvertiti da una loro parente che l’uomo la sera prima era stato soccorso da un’ambulanza in un bar. Infatti il l 51enne era deceduto intorno alle 21,30 del giorno prima.
Dopo la rabbia iniziale la famiglia Schifeo ha deciso di accettare le scuse dell’Asl, non presenteranno più alcuna querela. “Noi accettiamo le scuse per due motivi- spiega il fratello dell’uomo, Danilo- perché essendo spiritualista credo che l’anima di Giuseppe debba stare in pace senza conflitti e perché c’è stato un difetto di comunicazione. Sono un cristiano e mi sento di fare così.”
Una triste storia purtroppo capitata ad una famiglia, si spera che possa servire affinchè cose del genere non accadano più. Il rispetto della vita, e quindi della morte, è un principio sancito dalla Costituzione, e se questa non c’è più almeno si abbia la delicatezza di spiegare cosa è accaduto.
Lu.Po.
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