TREPUZZI – Hanno bloccato i binari della stazione e occupato il Municipio della città leccese, i lavoratori dell’Omfesa, che da tempo chiedono di essere ascoltati, bloccando i treni diretti a Brindisi, con notevoli disagi per i viaggiatori che si muovevano verso sud.
Gli operai della ditta Omfesa hanno occupato, intorno alle 9 di questa mattina, il Municipio di Trepuzzi: la loro richiesta era quella di incontrare Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia. I lavoratori vedono ogni giorno sempre più vicino il 28 febbraio, giorno in cui scadranno gli ammortizzatori sociali per 45 lavoratori, gli ultimi ad usufruirne (già 35 non ne percepiscono più).
Con la loro protesta, i lavoratori hanno creato un blocco dei treni, con un serio rallentamento sulla tratta Lecce Bari sin dalle 10.30 e ripercussioni sul traffico ferroviario anche per i viaggiatori in attesa dei treni a Brindisi. I ritardi, compresi tra i 30 minuti e un’ora e mezza, hanno reso necessario, da parte di Ferrovie dello Stato, della predisposizione di un servizio sostitutivo con autobus sino a Lecce, poiché la protesta è andata avanti sino ad ora di pranzo, coinvolgendo 6 convogli.
Alcuni lavoratori sono andati a Bari, nella speranza di incontrare Emiliano, mentre con la Digos un’altra rappresentanza ha avuto un incontro con il prefetto Claudio Palomba. La situazione, che sembrava essersi sbloccata intorno alle 13 con la rassicurazione del Prefetto di una richiesta di tavolo di concertazione con Emiliano, è tornata a degenerare con un nuovo blocco dei treni.
BrindisiOggi
Quelli dell’omfesa – con tutto rispetto della loro “sofferenza” – avrebbero dovuto rimboccarsi le maniche prima. 20 anni fa! Si venti anni fa, quando venivano assunti in sostituzione dei loro papà senza che ci fosse un minimo di professionalità nel settore. Poi molti andarono in cassa integrazione ed erano felici poter arrotondare con qualche lavoretto qua e là. Adesso ci si piange addosso con le stesse lagrime”sofferte” dai coccodrilli. Scusate lo sfogo , ma è il caso di ricordare quando vittima è lo stato e i lavoratori onesti… tass