
BRINDISI-Alla fine la delibera sul ripiano della perdite d’esercizio accumulate nel 2012 dalla Multiservizi passa, ma per avviare i lavori del consiglio comunale è stato necessario l’apporto dell’opposizione di centrodestra e centrsonistra. Alle 9 di questa mattina, al secondo appello c’erano solo 16 consiglieri di maggioranza, grazie alla minoranza (8 consiglieri presenti) la seduta è stata avviata. Eppure l’argomento era tra i più caldi e i debiti tributari bisognava ripianarli entro il 27 dicembre altrimenti il neo amministratore, l’avvocato Francesco Trane, dirigente del Comune(da un mese nominato dal sindaco) avrebbe incorso in sanzioni penali.
Della maggioranza all’inizio dei lavori erano assenti il sindaco Consales (fuori Brindisi), Francesco Cannalire, Massimiliano Cursi, Antonio Elefante, Lucio Licchello, Toni Muccio, Antonio Manfreda, e Carmelo Palazzo. Salvo questi ultimi due e il sindaco, gli altri sono arrivati dopo.
La delibera sul ripiano delle perdite d’esercizio 2012, circa 3 milioni e 600mila euro, e la ricostituzione del capitale sociale con il passaggio anche di alcuni immobili, è stata approvata con 25 voti favorevoli, tra maggioranza e opposizione,unico voto contrario quello di Roberto Fusco (Si democrazia).
In questa maniera, almeno per il momento salvi i 175 posti di lavoro, anche se su Multiservizi e i suoi conti restano tante ombre. Compresa l’ultima portata all’attenzione della Procura sulla multe che risultano pagate da Multiservizi nonostante le auto fossero intestate a privati e società, compresi politici, parenti di amministratori, giornalisti e comuni cittadini. Argomento che oggi in consiglio nessuno ha voluto approfondire, salvo sfiorarlo velatamente in alcuni interventi. D’altronde in assise siedono consiglieri comunali che si ritrovano nella lista finita in Procura.
L’opposizione ha voluto spiegare le ragioni del proprio sostegno ai lavori. Riccardo Rossi, Giovanni Brigante, Mauro D’Attis e Roberto Fusco (l’unico a votare contrario) hanno convocato in mattinata una conferenza stampa. “Era necessario ripianare- afferma Riccardo Rossi- per non incorrere in sanzioni penali. Bisognava salvaguardare 175 lavoratori. Anche se in questa questione è stata dimostrata l’incapacità amministrativa, la politica ha lasciato tutto in mano ai revisori dei conti”.
Giovanni Brigante sottolinea che l’opposizione ha voluto salvare Multiservizi ma che bisogna dare un cambio di rotta, con un rilancio economico e dei servizi.
Roberto Fusco motiva il suo unico voto contrario spiegando che questo è legato al conferimento dell’immobile che secondo lui si trova in una posizione strategica per lo sviluppo della città (ex Saca).
In aula non sono mancate tensioni, tra la maggioranza Salvatore Brigante (Pd) e opposizione Massimiliano Oggiano (Puglia prima di tutto) un rimpallare di colpe e responsabilità.
Intanto il consigliere comunale democratico Umberto Ribezzi replica a D’Attis, lui venerdì scorso era andato via prima della fine dei lavori del consiglio lasciando la maggioranza per qualche minuto senza numeri. D’Attis aveva detto che il consigliere del Pd era rimasto contrariato con la sua maggioranza perchè non aveva visto soddisfatte alcune sue richieste personali e famigliari. Ribezzi non ci sta. “Spedisco al mittente le accuse, sono andato via perchè non c’era rispetto dei ruoli, con consiglieri continuamente assenti durante le discussioni. D’attis è l’ultimo che può parlare sempre assente alle commissioni consiliari”.
Lu.Po.
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