BRINDISI- Salta l’accordo per il momento tra organizzazioni sindacali e Multiservizi. La cura per salvare la società partecipata proposta dalla nuova gestione non convince i sindacati e quindi i lavoratori. L’amministratore Palasciano ha previsto tagli agli stipendi, l’abolizione di premi e la riduzione di straordinari. Alcuni stipendi nel tempo sono lievitati.
Le organizzazioni sindacali si dicono preoccupati dopo la riunione di venerdì scorso in cui Commissario Prefettizio Santi Giuffrè il quale ha dichiarato: “da questo momento il futuro dei lavoratori è nelle loro stesse mani”.
La Cgil in alcuni passaggi ricostruisce la vicenda. L’accordo quadro firmato con riserva da parte di FP CGIL – FILCAMS CGIL – CISL UILTRASPORTI– UGL era un punto di partenza per salvare la società, il protocollo non parlava solo di razionalizzazione ma anche di occupazione e futuro.
“Il protocollo d’intesa- afferma Cavallo della Cgil- non è stato rigettato a priori dai lavoratori, tant’è che in assemblea è emerso che se sacrifici devono essere fatti e devono essere suddivisi equamente tra tutti i lavoratori. Questa puntualizzazione è importante perchè nell’organigramma aziendale vi sono dei settori lavorativi che non vengono colpiti dalla razionalizzazione, nè vengono in alcun modo intaccati i relativi benefici degli operatori addetti. La emersione di tale ultima circostanza ha provocato il ritiro della firma dall’accordo”.
Il sindacato chiede a Palasciano e al socio di maggioranza il Comune di Brindisi chiede la razionalizzazione in tutti i settori, nessuno escluso.
“A tal proposito- aggiunge Cavallo- si coglie l’occasione per far emergere che la società Multiservizi BMS è un patrimonio della comunità Brindisina, in quanto oltre a garantire il lavoro a quasi 200 famiglie, garantisce dei servizi alla città a prezzi calmierati. Ed infatti, se gli stessi servizi fossero svolti da aziende private, i costi non sarebbero certo gli stessi. A questo deve aggiungersi che nella BMS vi è un grande patrimonio professionale, acquisito grazie ad anni di formazione – avvenuta con danaro pubblico – ed alla quale oggi non si può rinunciare”.
IL sindacato chiede un incontro chiarificatore in modo da dissipare i dubbi e le perplessità espresse dai lavoratori.
“Se sacrifici devono essere fatti è giusto che tutti debbano contribuire a ciò, questo è il momento non delle minacce o dei primi della classe- conclude la Cgil- dei tutori dei deboli o di chi è complice di affamare i lavoratori, questo è il momento della responsabilità e della coesione, con la consapevolezza che in caso di fallimento dell’azione di ristrutturazione aziendale saremo tutti protagonisti e colpevoli delle sorti della BMS e conseguentemente delle famiglie che dalla BMS traggono il loro sostentamento. Dobbiamo lavorare affinchè non si realizzi un evento che per Brindisi sarebbe catastrofico, grazie al sacrificio di tutti potremo dare un’altra possibilità ad una società che potrebbe addirittura divenire un volano economico per l’economia cittadina”.
BrindisiOggi
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