BRINDISI- Un via vai di gente oggi presso il comando provinciale della Guardia di finanza di Brindisi. Il nucleo di polizia tributaria a lavoro nell’inchiesta sulle multe per violazione del codice stradale pagate da Multiservizi invece che dai veri proprietari della auto. Decide di persone nella giornata di oggi sono state ascoltate. Alcune di quelle che compaiono nel lungo elenco in cui risulta che le loro multe sono state pagate dalla società partecipate del Comune. Si cerca di scoprire a quale titolo e perché, visto che sono auto di privati cittadini, in alcuni casi anche politici e professionisti della città. Nei prossimi giorni saranno sentite le altre persone.
La Procura di Brindisi ha aperto un’indagine dopo che il comandante della polizia municipale, effettuando una verifica sui pagamenti delle multe dal 2011 al 2014, aveva verificato che per ben 226 contravvenzioni risultava che il pagamento era stato effettuato dalla stessa Multiservizi, società autorizzata a riscuotere le multe, non certo a pagarle.
Da qui l’indagine condotta dalla guardia di finanza. E la lista delle multe è molto più lunga. Durante gli approfondimenti i numeri sono aumentati. Si va ben oltre i 226. Si stanno verificando i meccanismi di pagamento, passaggi esterni e interni. Il tutto sarebbe avvenuto con un passaggio cartolare interno che autorizzava il pagamento della multa direttamente dai conti della società partecipata.
La lista è lunga, compaiono i nomi di alcuni consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, di questa legislatura e di quella precedente, dirigenti del Comune, consiglieri regionali, aziende, parenti dell’ex amministratore di Multiservizi, assessori comunali.
L’inchiesta sarebbe a buon punto. La società partecipata del Comune ha pagato oltre 6 mila euro a normali cittadini e amministratori, senza averne alcun titolo. Una cifra non molto alta, che avrebbe però portato alla luce un sistema per nulla legittimo che sarebbe andato avanti da tempo.
Lu.Po.
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