BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Dai graffiti alla pittura, dai fumetti alla danza, questo e molto altro nel talento di mr Wany, al secolo Andrea Sergio, artista contemporaneo internazionale tutto brindisino, che i suoi concittadini hanno riscoperto proprio in questi giorni con uno dei due murales realizzati sulle facciate di due palazzine popolari al quartiere Paradiso di Brindisi. Andrea Sergio nasce a Brindisi nel 1978. Inizia il suo percorso artistico con il graffitismo a soli 12 anni, nel 1990, è già noto come Mr.Wany, lo pseudonimo con cui firma i graffiti sui muri della sua città. Andrea ha partecipato al progetto “Paradiso urban art” , voluto e ideato da Arca Nord Salento, grazie all’intesa dell’Assessorato all’Industria Turistica e Culturale e dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Puglia, in sinergia con Teatro Pubblico Pugliese, Polo Biblio-Museale di Brindisi, BJCEM (Biennale dei Giovani Artisti Europei e del Mediterraneo), Comune di Brindisi e il coordinamento sul campo dell’impresa sociale Collettivo ImmaginAbile. Sergio firma un murales che rappresenta un bimbo che gioca con una Alfetta. “A Brindisi è stata una settimana no stop, emotivamente mi sentivo molto più coinvolto che in qualsiasi altra parte abbia lavorato- dice Sergio- Conoscevo le zone , man mano riaffioravano i ricordi della mia adolescenza, mi sono immedesimato subito. Qui ho trovato un’accoglienza pazzesca, ho rivisto amici di vecchia data, ho ascoltato storie che in qualche modo mi appartenevano”. Sergio nasce e cresce a Brindisi , nel quartiere Bozzano dove prende vita la sua arte, per strada, con la sua crew. “ A dodici anni trascorrevo il mio tempo per strada, qui creavo i miei primi graffiti. Di giorno disegnavo a casa, di notte disegnavo sui muri. Vivevo a Bozzano . Tra il 1989-1990 costruirono le case popolari, i ragazzi erano irrequieti con loro cominciarono le prime risse in quartiere. In quel periodo fondai la mia crew: la TKS- racconta- Ho frequentato il Liceo artistico Edgardo Simone di Brindisi, mio padre non era molto felice di questa scelta perché pensava che con l’arte non sarei riuscito a realizzarmi. Per tutto il tempo dell’adolescenza mi sono sempre sentito un pesce fuor d’acqua”. Così dopo il diploma va via, cerca lontano da casa la sua strada. “Sono andato via a 17 anni per capire la bellezza del mondo, ho cercato e trovato una mia dimensione – dice- Sono andato prima a Roma dove mi sono iscritto alla facoltà di Sociologia contemporaneamente ho cominciato a frequentare la Scuola Internazionale Comics dove mi sono diplomato con il massimo dei voti. Ho fatto anche il militare nei vigili del fuoco. Per un certo periodo sono tornato a Brindisi. Poi ho mi sono trasferito a Bologna per un anno dove ha lavorato in una fabbrica di serigrafia. Un amico, un giorno, mi ha suggerito di fare un provino per un’azienda produttrice di cartoni giapponesi, è così che sono diventato Art-Director dalla Dynit, una delle più importanti case editrici di cartoon e fumetti giapponesi, come Dragoball”. Negli anni lavora come decoratore, scenografo, fumettista, illustratore, grafico pubblicitario, design, art director, progettista, serigrafo e creativo con delle parentesi di producer musicale,talent scout, editoria autoprodotta, e ballerino professionista sino ad approdare alla pittura nell’abito dell’arte contemporanea.“Nel 2006 la mia prima mostra a Milano, un successo da lì in poi ho cominciato a ricevere grosse proposte da altre gallerie. Ho girato tutto il mondo. Nel 2007 firma un contratto con una importante galleria e si trasferisce a Milano. Dopo questa esperienza apre il suo atelier The Amazing Art, approdando così a tempo pieno nel mondo dell’arte contemporanea. “Ogni tipologia di etichetta mi va stretta. Sono un artista contemporaneo, mi ritengo una persona semplice che fa questo gioco dell’arte, sono un comunicatore, le mie opere danno dei messaggi alla società- dice- Sono un creativo e un cittadino del mondo, ma soprattutto mi sento brindisino”. I colori e le forme sono un tratto distintivo dei suoi graffiti dove il personaggio è protagonista. “Il mio personaggio si chiama Hiroshi Kabuki, Hiroshi perché è un mix tra Jeeg Robot e Ufo Robot, nell’immaginario dei ragazzini sono gli eroi che uccidono i robot cattivi con il fungo atomico, Kabuki come il teatro giapponese. I caratteri dei miei graffiti sono una sintesi di tutto questo , lo stile riflette quello dei cartoons, il personaggio è sempre lo stesso, ma cambiano le situazioni- racconta- Tra i graffiti più importanti e significativi, quelli fatti nella metro di New York ispirati agli anni ’70”. Collabora come testimonial e opinion leader per numerosi brand come Posca, Ironlak, Red Bull, Casio G Shock, Nike, Adidas, Coca Cola, Timberland, Volkswagen, MTV, Mediaset, Avis, Toei Animation Japan, Reebok, Eastpak, Rai Sat Smash, Sky, Ecko, Vibram, Machete, Dolly Noire, Jeep, Fiat, Canon, Nikon, Dynit, Caffèzero, Algida, BadBrewer, Desperados, RedBull. Viene intervistato e pubblicato in tutto il mondo su magazine, libri e cataloghi. Partecipa a meeting, esposizioni, progetti di riqualificazione urbana, nuovo muralismo e arte pubblica dipingendo ed esponendo in Croazia, Germania, Inghilterra, Belgio, Danimarca, Svezia, Romania, Grecia, Olanda, Austria, Spagna, Francia, Bosnia, Svizzera, Stati Uniti, Brasile, Argentina, Nuova Zelanda, Malesia, Ecuador, Russia, Australia, Turchia, Libano ed Emirati Arabi Uniti – dove ottiene il Guinness dei primati della tela più lunga al mondo insieme a 150 artisti internazionali di writing e street art. Nel suo percorso di quasi trent’anni di attività l’arte e lo stile di Mr.Wany vivono diverse fasi, in continua evoluzione. “Oggi io sento di poter fare ancora tanto. Sono ancora agli inizi. Ho un progetto editoriale, progetti a lunga scadenza legati alla pittura e alla danza, alla break dance- dice- Mi sento fortunato, spero che la pittura agli occhi dei brindisini diventi un lavoro. La pittura ha un’anima , il graffitismo è il metodo”.
Lucia Pezzuto per il7Magazine
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