Il Movimento 5Stelle contro il piano triennale delle opere pubbliche del porto: “il Comune faccia subito marcia indietro”

BRINDISI – Il movimento 5Stelle Brindisi contro il Piano delle opere pubbliche 2019-2021 dell’Autorità di sistema. “Il Piano Urbanistico Generale deve essere complementare al nuovo Piano Regolatore del Porto – affermano i consiglieri comunali pentastellati – In campagna elettorale tutte le forze politiche (Riccardo Rossi in primis) hanno sempre parlato di un nuovo modello di sviluppo cittadino attraverso la valorizzare delle nostre risorse, del nostro porto, dei nostri monumenti e dei nostri castelli per proiettare Brindisi verso un futuro di turismo e sostenibilità ambientale; l’intesa tra Autorità di Sistema Portuale e Comune di Brindisi lascerebbe, quindi, ben sperare per il futuro della nostra città.Purtroppo tra le speranze e la realtà esiste un documento approvato dal Comitato di Gestione dall’Autorità di Sistema Portuale che si chiama Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2019-2021.
Tale programma, che, con il vetusto Piano Regolatore del Porto attualmente in vigore, risalente al 25/11/1972, dovrebbe contenere solo opere di manutenzione, pare invece dare un imprinting ad una visione di città che davvero contrasta con l’idea di città che tutti ci auguravamo”.
 I 5 Stelle sottolineano che tale documento prevede, tra i vari interventi, una spesa di € 15.493.000 per manutenzione ed ammodernamento delle infrastrutture portuali della stazione navale della Marina Militare; opere certamente propedeutiche all’attracco a Brindisi di una nave anfibia di nuova generazione (Lha – Landing Helicopter Dock) della lunghezza di circa 245 metri. Così, nel sancire il definitivo abbandono del sogno della “ricollocazione” della base della Marina Militare al di fuori del porto interno e non solo, si limiterà ulteriormente ed in maniera  radicale l’utilizzo delle banchine e la navigazione del seno di Ponente. “Altri € 35.500.000 vengono invece destinati al completamento degli accosti portuali per le navi da traghetto e Ro-Ro di Sant’Apollinare  – aggiungono – con il conseguente definitivo addio ad ogni speranza di veder recuperato alla memoria ed alla storia della nostra città tale tratto di costa, fermo restando che il Piano Regolatore del porto attualmente in vigore prevede che il porto medio sia riservato esclusivamente al traffico commerciale ed interdetto, se non in casi eccezionali, al traffico passeggeri, a prescindere dal fatto che appare molto inopportuno ostruire la foce di Fiume Grande, anche se con palificazioni a giorno, visto gli allagamenti già provocati nel recente passato, compreso quello della Questura. Insomma già con tali opere manutentive si segna una strada dalla quale difficilmente si potrà tornare indietro, così come si è fatto con il consolidamento delle banchine del Canale Pigonati pregiudicando per il futuro qualsivoglia progetto di allargamento. Ciò che più amareggia è che tale piano sembra sia passato con il voto unanime del Comitato di Gestione dell’Autorità ove dovrebbe essere stata rappresentata degnamente anche l’Amministrazione Comunale con un delegato del nostro sindaco. Si auspica, pertanto, qualora sia possibile, che sia sospeso subito il parere favorevole già espresso dal Comune al fine di consentire un’ampia ed adeguata discussione in proposito nel Consiglio Comunale”.
BrindisiOggi

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