Motocross tra le dune e i visitatori nella riserva naturale, il Consorzio di Torre Guaceto: “Fermateli!”/Il video

CAROVIGNO- Corse a rotta di collo sull’arenile fra i visitatori e assalto alle dune. Per l’ennesima volta, soggetti in motocross invadono Torre Guaceto. Dopo le minacce al personale del Consorzio, si fanno beffa di chi li invita ad andare via e spaventano i ragazzi in visita guidata. L’ente gestore: “Torre Guaceto non è una zona franca”.

L’ultimo episodio in ordine temporale risale a domenica mattina. I ragazzi seguiti da Angsa, associazione nazionale genitori persone con autismo, erano in visita con il personale dell’area protetta ed il presidente del Consorzio, quando, il rombo delle moto ha rotto la pace della riserva.
Soggetti in sella alle loro motocross stavano sfrecciando davanti al centro recupero tartarughe marine, a pochi passi dagli utenti e senza targhe identificative dei mezzi, come sono soliti fare. Il personale dell’ente e lo stesso presidente del Consorzio li hanno pregati di andare via, sottolineando che avrebbero richiesto l’intervento delle Autorità.
In tutta risposta, i soggetti prima hanno iniziato a sgommare sulla spiaggia di Punta Penna Grossa, poi all’ennesimo sollecito, si sono fatti sberleffo degli interlocutori salutando con la mano e riprendendo la corsa all’impazzata tra i visitatori che passeggiavano in spiaggia, per poi proseguire saltando dalle dune alla macchia mediterranea.
Un fatto di gravità inaudita che si ripete ancora una volta.
Per comprendere la portata del dramma dal punto di vista naturalistico basti pensare allo stato di salute delle dune già messo a dura prova dai moti ondosi che, a causa del riscaldamento globale, si fanno sempre più volenti e ogni anno ne divorano una parte. Per combattere il fenomeno, il Consorzio ha realizzato importanti interventi di ingegneria naturalistica ed ora si appresta a implementarli grazie a progetti già finanziati, episodi di questo tipo vanificano gli sforzi profusi per la salvaguardia di questo habitat. La duna inoltre è popolata da numerose specie animali, così come la macchia mediterranea che la costeggia. Chi invade le dune danneggia l’habitat e gioca con la vita dei suoi abitanti.
Per quanto attiene alla sicurezza degli utenti, è chiaro che in un luogo in cui è assolutamente vietato l’accesso di mezzi a motore, le famiglie passeggiano serenamente sapendo di non correre alcun pericolo, i genitori sono sereni a tal punto di lasciare i propri bambini liberi di muoversi. Va da sé che l’assalto improvviso di soggetti in moto che corrono, porta con sé un grave rischio per la sicurezza dei visitatori.
E poi c’è il grande disagio provocato domenica agli utenti della “Staffetta blu per l’autismo”. Le associazioni Angsa avevano raggiunto la riserva proprio perché qui i ragazzi avrebbero potuto immergersi nella natura incontaminata senza subire sollecitazioni esterne negative, per stare “lontano dagli stimoli sensoriali che tanto disturbano le persone con autismo” avevano spiegato i volontari. L’arrivo delle motocross ha spezzato la pace della quale i ragazzi, giunti fin dalla provincia leccese oltreché brindisina, avevano bisogno.
Ancora una volta Torre Guaceto è stata usata e violata da individui in motocross. Soggetti che non hanno rispetto né dell’ambiente, né delle persone, tanto da arrivare, qualche settimana addietro, ad aggredire il personale e a danneggiare mezzi del Consorzio reo di averli invitati a lasciare la riserva. Ad ottobre, inoltre, la loro presenza creò non pochi problemi ai giornalisti arrivati in loco dal nord Italia per promuovere la bellezza della riserva e dei comuni vicini e che rimasero esterrefatti dalla situazione.
“Questa situazione è inaccettabile – ha dichiarato Rocky Malatesta, presidente dell’ente gestore di Torre Guaceto -, pur non essendo un fatto nuovo che abbiamo più volte denunciato per le vie formali e del quale, quindi, abbiamo tutti contezza, ieri non potevo credere ai miei occhi. E il fatto che questi soggetti non vadano via nemmeno quando gli si dice che stanno per arrivare le forze dell’Ordine, la dice lunga sul rispetto che hanno per le regole e le Autorità. Non possiamo aspettare che capiti qualcosa di irreparabile. Abbiamo bisogno – ha chiuso Malatesta – di un piano strutturato interforze di contrasto al fenomeno che riguarda tutto il litorale brindisino, per questo motivo nelle prossime ore scriveremo al prefetto di Brindisi”.

 

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