
BRINDISI- Sono circa 13 le morti sospette nell’ospedale Perrino sulle quali la procura di Brindisi indaga ed il pm, Milto De Nozza, ha iscritto per omicidio colposo.
Quaranta casi in tutto di infezione positivi al batterio della klebsiella, infezione contratta in ospedale, di questi quasi la metà deceduti. La procura cerca la connessione tra l’infezione e la morte ed in particolare eventuali responsabilità da parte di chi doveva attivare la profilassi per tempo.
L’indagine abbraccia gli ultimi due anni, ed in particolare il periodo che va da 9 maggio e al 28 settembre di quest’anno.
I reparti nei quali si sarebbero sviluppate le infezioni sono quelli a rischio, dove vi è il maggior numero di pazienti immunodepressi quali: “rianimazione, geriatria, oncologia, ematologia e grandi ustionati”.
La klebsiella è un ceppo che spesso prolifera nei condotti di aereazione e si propaga per via aerea, per queste ragioni, in questi luoghi sono obbligati ad alcuni interventi di manutenzione, controllo e sanificazione necessari per la salvaguardia dei pazienti.
La Asl così ha attivato una task force per la gestione di queste problematiche igienico – sanitarie: da pochi giorni è al lavoro una squadra che si sta occupando esclusivamente di applicare i protocolli di prevenzione. Ma sono già al lavoro squadre di operai impegnate a ripulire tutti i filtri dell’aria che si trovano nelle aree comuni e nelle stanza dei pazienti.
Il reparto di rianimazione nel frattempo sarà spostato al settimo piano, là dove si trova terapia intensiva.
BrindisiOggi
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