BRINDISI- Montagne di documenti abbandonati nella delegazione al quartiere Sant’Elia, sono i faldoni sequestrati alla Gestor. Fanno parte di una inchiesta giudiziaria i documenti accatastati sul pavimento della sala riunioni all’interno della delegazione comunale a Sant’Elia. La conferma arriva direttamente dall’assessore comunale all’Anagrafe Mauro Masiello che spiega il perché quelle carte, pur contenendo dati sensibili, non possano essere spostate da quella stanza. “Si tratta di documenti sequestrati alla Gestor, il precedente concessionario della riscossione dei tributi. Si trovano in una stanza visibile da una vetrata ma chiusa al pubblico. Purtroppo bisogna avere il permesso dalla Procura per poterle spostare”. I documenti, così, non possono essere rimossi e benchè la porta a vetri sia chiusa restano comunque visibili a tutti. La delegazione al quartiere Sant’Elia è una delle poche oramai rimaste aperte ed è perennemente in affanno per mancanza di personale e perché oramai gran parte della città si rivolge ai suoi sportelli. I servizi anagrafe sono infatti disponibili solo nella delegazione di Tuturano , nell’ufficio centrale a piazza Matteotti e a Sant’Elia. Anche qui l’assessore dice: “E’ vero siamo sotto organico così come accade in tanti altri uffici comunali, molti impiegati sono andati in pensione, altri lavorano a turnazione senza contare le assenze per malattia”.
BrindisiOggi
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