BRINDISI- E’ il suo ultimo Natale da Arcivescovo di Brindisi e di Ostuni, tra un paio di settimane monsignor Rocco Talucci lascerà piazza Duomo e tornerà nel suo paese natio, Venosa. Il tradizionale scambio di auguri con i giornalisti questa mattina aveva il sapore di un commiato. Al suo messaggio di Natale Talucci ha affidato anche il consuntivo di 12 anni di attività pastorale nella sua diocesi. “In questi anni – ha detto il vescovo- abbiamo condiviso molti momenti importanti, dalla visita del Santo Padre al Sinodo. Ogni avvenimento ha lasciato una traccia profonda. In particolare la visita del Papa ci ha dato un respiro di universalità, uno stimolo di storia nuova, di giustizia e legalità”. Importante, ha inoltre ricordato monsignore, anche il nuovo legame che si è stabilito con la Chiesa Greco-Ortodossa. Da qui sono nati nuovi progetti di unità cristiana. Nell’elenco degli avvenimenti anche la costruzione del seminario, testimonianza tangibile della presenza di Dio nella città. Tredici anni di attività di Talucci racchiusi in una lunga lettera indirizzata ai fedeli della sua diocesi, ai suoi “figli” a cui dice” Che il Vangelo sia la vostra guida. Ricordate Dio è il senso della vita”. Ma nel suo messaggio ha lasciato anche un saluto per il suo successore, monsignor Domenico Caliandro, che comincerà la sua opera a partire dal 5 gennaio del prossimo anno. A lui monsignor Rocco Talucci dice “Gli auguro che sappia potenziare quanto di buono è stato fatto sino ad ora e di colmare i vuoti che sono stati lasciati. Che il prossimo tempo, sia un tempo di provvidenza”. Così Talucci va via, ma lui non parla di pensione perché termina solo il governo della diocesi, si spoglia delle responsabilità nell’amministrazione delle parrocchie ma resta un sacerdote, tanto nella chiesa che sulla strada. Qualcuno poi prima di lasciarlo andare lo interroga sulle questioni sicuramente meno spirituali ma comunque chiacchierate dalla profezia dei Maya al registro delle coppie di fatto. Lui, con la disponibilità e la delicatezza che lo contraddistingue, risponde. “ Il Signore ci ha rivelato tutto ciò che ci serve per essere protagonista nella vita. Sulla morte non ci ha detto ne il giorno e ne l’ora, questo perché non serve per vivere a pieno la vita terrena- ed ancora- La coppia che si ama è libera di farlo come vuole, ma se desidera dirlo alla società, perché non è credente, allora c’è il matrimonio civile. Se invece è credente e vuole dirlo alla Chiesa, c’è il matrimonio religioso”. Sulle coppie omosessuali invece: “ Ognuno è libero di scegliere, ma questo non vuol dire che tutte le scelte siano legittime”.
Lucia Pezzuto
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