Monotematico sul porto sui generis, chiesta ancora l’Autorità unica e la moratoria per Brindisi

BRINDISI- consiglio-comunale-maggioranza-carlucciiMancano giusto 8 giorni. E il Comune di Brindisi torna a ribadire ciò che è stato già bocciato, o meglio non preso in considerazione già in stesura di legge. Con 23 voti favorevoli e cinque contrari, il Consiglio comunale di Brindisi ha approvato questa mattina l’ordine del giorno con cui si impegna la sindaca a richiedere in ogni sede che il Governo e il Parlamento, in concorso con la Regione Puglia, ridefiniscano l’organizzazione prevista per i porti pugliesi con il Decreto legislativo  n.169/2016, prevedendo una unica Autorità di sistema portuale per tutti i porti della regione. Oltre a questo,  il documento impegna la sindaca ad esperire ogni azione utile e tempestiva, finalizzata a fare sì che il presidente della Regione Puglia, entro il termine fissato del 15 settembre prossimo, avanzi l’istanza prevista dallo stesso decreto legislativo, il mantenimento, per un periodo non superiore a tre anni, dell’autonomia finanziaria e amministrativa delle Autorità portuali già costituite (la cosiddetta “moratoria”).

consiglio-comunale-opposizione-carluccioQuesto è quanto ha deciso questa mattina il consiglio comunale di Brindisi, che ha approvato l’ordine del giorno con il voto anche di Brindisi Bene Comune, 5Stelle e Forza Italia. Contrario invece il Pd e il gruppo di Nando Marino. Che nelle ultime settimane hanno cambiato idee sull’ipotesi di moratoria.

La legge prevede due autorità portuali per la Puglia, quella di Taranto e quella di Bari alla quale è stata annessa Brindisi.

bozzettiUn consiglio monotematico aperto sul porto sui generis, era presente solo il consigliere regionale dei 5Stelle Bozzetti. Ma d’altronde sulla soppressione i parlamentari ed ex consiglieri regionali si erano già espressi, in un vecchio consiglio monotematico. I parlamentari del Pd, Tomaselli e Mariano sono sempre stati convinti che così com’era l’Autorità portuale di Brindisi non andava bene ed era necessaria una nuova regolamentazione dei porti.

Per il momento non si è parlato della scelta di andare con Taranto o con Bari, anche se la legge parla chiaro e prevede la seconda, mentre la sindaca anche su richiesta di molti attori che parteciparono ad una riunione dopo il suo insediamento, aveva chiesto durante un incontro al ministro Delrio l’annessione con Taranto. La stessa Carluccio in aula ha riferito di aver cercato un confronto con Bari ma di aver trovato alcuna disponibilità. “Per noi la prima ipotesi resta quella di un’Autorità unica di sistema- afferma la sindaca- poi in seconda istanza sosteniamo un accorpamento a Taranto ma perchè lo dicono i numeri che sono più vantaggiosi per Brindisi. Non abbiamo pregiudiziali con Bari, ho cercato con loro un confronto ma non ho avuto alcuna risposta.”

Intanto all’inizio dei lavori del consiglio comunale l’opposizione ha fatto notare che la sindaca non aveva i numeri per iniziare. Riccardo Rossi di Bbc parla di un sindaco sotto scacco  e ricattato  dalla sua maggioranza.

Per placare invece le polemiche degli ultimi giorni su frizioni tra i Cor e la sindaca Carluccio, durante la seduta è intervenuto il capogruppo dei Conservatori e riformisti, il veterano Raffaele De Maria: “La maggioranza non ha problemi- ha detto, proprio lui che in conferenza capigruppo aveva chiesto una verifica politica- l’opposizione non si preoccupasse della tenuta della maggioranza. Noi ci siamo. La maggioranza si confronta solo suoi temi. Piuttosto questa mortificazione del nostro porto viene da lontano, e questa annessione a Bari è stata fortemente voluta dal Pd.”

Ora l’ultima parola spetterà a Michele Emiliano, solo lui è titolato a chiedere la moratoria. Ma visto la sua posizione del suo partito in terra di Brindisi, la risposta è quasi scontata.

BrindisiOggi

1 Commento

  1. Una moratoria di tre anni afinchè non si faccia nulla per il porto di Brindisi. Mi meraviglio di Rossi e dei 5stelle. Come se non si capisca dei perchè della richiesta di moratoria da parte di questa maggioranza e del perché si insista per la scelta di Taranto

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