BRINDISI- Un milione e mezzo di euro per monitorare le acque del mare antistante la zona industriale di Brindisi è quanto si sono impegnate a finanziare le grandi aziende che scaricano le acque di produzione lungo la costa brindisina. L’impegno sottoscritto in un accordo firmato presso la Provincia di Brindisi, delegata alla tutela ambientale. L’Enel in particolare contribuirà nella misura del 60% sulla spesa totale, il resto ripartito tra le altre aziende, tra le quali figurano il Petrolchimico di Brindisi, Sanofy Aventis, Edipower e Sfir. Queste si impegnano, dunque, a sostenere il monitoraggio, come da capitolato tecnico-economico e la copertura delle spese istruttorie.
Il monitoraggio sarà curato dall’Università del Salento, dal Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione di concerto con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche . Un primo step è già partito cinque anni fa, ora ne è stato sottoscritto un secondo.
I risultati del primo quinquennio in realtà sono ancora in fase di elaborazione, nessun dato è stato reso pubblico. Annualmente sono stati forniti solo i dati parziali del monitoraggio, dati che a giudizio di Confindustria sarebbero più che confortanti: “Ci aspettavamo di peggio- ha detto Giuseppe Marinò, presidente di Confindustria– ed invece abbiamo scoperto che tutti gli interventi fatti dalle aziende per tutelare l’ambiente hanno avuto un risultato positivo”.
“La prima fase del monitoraggio marino costiero è stata intrapresa anni fa prima del mio arrivo – ha spiegato Cesare Castelli, commissario straordinario della Provincia di Brindisi – ma uno degli aspetti principali di questa provincia, circa il quale sono stato immediatamente messo al corrente, è proprio quello dell’alto rischio di inquinamento atmosferico e marino in presenza di un importante sito industriale. Ecco perché quest’Ente ha fatto sì, sollecitando in maniera forte sia la Regione che il Ministero dell’Ambiente, che dalla fase sperimentale dei primi 5 anni si potesse passare a una fase di monitoraggio costante nel tempo.
I provvedimenti poi per migliorare la situazione, ove ve ne fosse bisogno, verranno ovviamente presi dalla aziende in itinere, ma anche dalle amministrazioni, provinciale se esisterà ancora nel corso del secondo quinquenni di controlli che sta partendo o da chi la sostituirà. E’ un progetto ad ampio raggio, non autocertificativo ma del quale la Provincia di Brindisi è ente vigilante, che produrrà degli effetti concreti non solo sul piano del controllo, ma anche fattivi per apportare modifiche là dove occorrano” ha concluso il commissario straordinario.
Lucia Pezzuto
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