Modello Brindisi : sette donne al “comando” alla questura di Brindisi

BRINDISI – (da Il7 Magazine ) Ci sono luoghi di lavoro in cui il concetto di parità di genere non solo è stato ampiamente elaborato, ma anche attualizzato con azioni concrete. Un posto in cui non si fa differenza tra uomini e donne, dove le scelte per ricoprire i ruoli di vertice si basano su altro.  È il caso della Questura di Brindisi che negli ultimi tempi ha segnato un vero e proprio primato nazionale: ci sono ben sette donne ai posti di “comando”. A capo di quasi tutte le sezioni operative ci sono delle poliziotte. Nella direzione degli uffici brindisini per la prima volta sono in minoranza gli uomini. Anche i reparti maggiormente operativi come Digos e Squadra mobile sono guidate da due donne.   Marilena Scioli è il capo di gabinetto, per così dire il questore ombra, Rosalba Cotardo è il nuovo capo della Digos, Pasqualina Ciaccia dirige la Stradale, Stefania Occhioni dopo 22 anni alla direzione dell’ufficio Immigrazione è da qualche mese la dirigente della Polizia di frontiera per porto e aeroporto, Giuliana Ferrara è a capo dell’ufficio Immigrazione, anche il dirigente medico è donna con Alessandra Arpaio. È tra qualche giorno arriverà da Pisa Rita Sverdigliozzi che dirigerà gli agenti della Squadra mobile. La numerosa presenza femminile al vertice degli uffici di polizia è stata sottolineata, anche con un po’ d’orgoglio, dal questore Ferdinando Rossi in occasione della presentazione dei nuovi dirigenti. L’annuncio fa notizia in una nazione in cui le donne hanno ancora difficoltà ad occupare posti di comando nei vari settori lavorativi. Dove ancora ci sono discriminazioni sessuali e dove troppo spesso si è costretti a scegliere tra la famiglia e il lavoro a causa di politiche e condizioni che rendono difficile la convivenza tra le due cose. La notizia sorprende maggiormente in quei settori, come le forze dell’ordine, che sino a qualche anno fa erano ad appannaggio degli uomini. È inutile nasconderlo, nell’immaginario collettivo sino a poco tempo fa il poliziotto era un uomo. Ma le cronache oggi raccontano altre storie. E così basta fare una ricerca sul web per scoprire che Rita Sverdigliozzi, nel 2017 quando era a capo della Mobile di Pisa, al primo mese di gravidanza non ha esitato a bloccare il ladro che le aveva rubato la borsa, finendo anche in ospedale per accertamenti. Ci sono mestieri che diventano missioni  e che restano anche quando si lascia la divisa negli armadi. Per i poliziotti nella maggior parte dei casi accade così. Chi sono le donne della questura di Brindisi? Dal maggio 2017 Marilena Scioli dirige l’ufficio di Gabinetto, ha sostituto Anna Palmisano che è stata una delle colonne portanti della questura brindisina negli ultimi 15 anni. Scioli è il braccio destro del questore. È abruzzese,  mamma di un ragazzo di 16 anni. È entrata in polizia nel 1994, per nove anni  ha fatto l’ispettore, ha lavorato nella polizia giudiziaria a Lecco e a Roma. Dopo aver vinto il concorso come funzionario è stata a Foggia, nel 2008 è arrivata alla Polizia di frontiera ed ha ricoperto il ruolo di vice dirigente. Oggi oltre ad essere al vertice dell’ufficio del questore, è responsabile del  dispositivo di vigilanza del centro di permanenza di rimpatrio di Restinco, si occupa della segreteria di sicurezza dove vengono gestiti “tutti i segreti e i dati riservati”. Ma è anche responsabile della sezione giovanile Fiamme ore. Ed ha compiti nella pianificazioni dei servizi, e fa da raccordo con tutti gli uffici. Praticamente “vive” in Questura. Stefania Occhioni è dall’11 marzo il nuovo dirigente della Polizia di frontiera per il porto e l’aeroporto. Un grande ruolo di responsabilità per le due infrastrutture considerate obiettivi sensibili e per i quali esistono differenziati piani di sicurezza. Occhioni è poliziotta da quando aveva 19 anni, è entrata nella Polizia di Stato a dicembre del 1987. È mamma di una ragazzina ed ha sposato un poliziotto, che per anni ha diretto la Digos di Brindisi. Sino al 1996 è stata alla questura di Palermo, negli anni caldi della mafia. Subito dopo è arrivata a Brindisi, nella sua città, dove per un anno e mezzo è stata alla direzione delle Volanti. Ma il primato lo ha raggiunto successivamente, restando per 22 anni a capo dell’ufficio Immigrazione. Nessuno in Italia ha ricoperto questo incarico per così tanto tempo. Sono passate dalle sue mani tutte le più grandi emergenze migratorie dall’esodo albanese, al Kosovo sino alle ultime ondate. Alle prese con la gestione di un fenomeno delicato e con la chiusura di importanti operazioni contro la speculazione illegale dei permessi di soggiorno.

Da qualche settimana è invece a capo della Digos Rosalba Cotardo, che per 5 anni ha diretto il commissariato di Mesagne. Un ruolo difficile in una terra che per anni è stata definita la culla della Sacra corona unita, ed ancora oggi ogni tanto riappare qualche rigurgito nonostante il grande impegno delle forze dell’ordine, delle istituzioni e dell’associazionismo locale che si è ribellato alla criminalità. La dirigente è mamma di due figlie adolescenti, è entrata in polizia a 30 anni quando già era avvocato. Ma quello che prima sembrava essere solo un lavoro è diventato una missione di vita, quella di aiutare gli altri. È stata prima a Venezia, poi aggregata alla Squadra mobile di Lecce, successivamente a Mesagne ed ora alla Digos, dove nella squadra ci sono altre quattro donne.

Da quasi 4 anni alla direzione della Stradale c’è invece Pasqualina Ciaccia. È di Monopoli, è arrivata a Brindisi nel gennaio 2015. È poliziotta dal 1987, una lunga esperienza nella polizia giudiziaria,  è stata capo di gabinetto alla questura di Biella, dove ha diretto anche l’ufficio Immigrazione. Trasferita a Bari è stata per 5 anni responsabile del Cie, passato poi alla Stradale e successivamente a Brindisi. All’ufficio Immigrazione di Brindisi da qualche mese è arrivata Giuliana Ferrara. Nel 2013 è stata capo delle Volanti alla questura di Cosenza. Prima ancora era ai vertici dell’ufficio Prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Milano. Negli ultimi anni ricopriva il posto di vice dirigente del gabinetto regionale della Polizia scientifica di Bari.

Alessandra Arpaio è invece il dirigente medico della questura. È a Brindisi da circa 4 anni. Importante il suo impegno per la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, diverse le iniziative pubbliche a bordo del camper della Polizia di Stato con incontri nelle scuole e nelle piazze.

Un impegno costante quello di queste donne, un lavoro silenzioso e a volte pieno di sacrifici che condiziona la propria vita e che molto spesso stravolge la quotidianità delle famiglie. Una divisa cucita addosso che non viene portata solo in ufficio ma che diventa un modo di vivere con dei principi e dei valori.

 

Lucia Portolano

per Il7 Magazine

 

 

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