BRINDISI- L’inchiesta giudiziaria si espande e si aggiungono nuove ipotesi di reato. Notificati questa mattina dagli agenti della Digos di Brindisi 4 nuovi avvisi di garanzia, perquisizioni e nuovi sequestri a palazzo Nervegna. Nel mirino della Procura brindisina il sindaco di Brindisi Mimmo Consales , il componente del suo staff Cosimo Saracino, l’ex direttore di Equitalia Giuseppe Puzzovio e il commercialista Massimo Vergara. Le ipotesi di reato sono per i primi due di ricettazione e riciclaggio, al sindaco si aggiunge anche l’abuso di ufficio. Riciclaggio e ricettazione anche per il commercialista, mentre per il direttore si aggiunge il reato di concussione.
Mentre si indagava sull’affidamento dei servizi a News e Motumus, inchiesta partita a gennaio scorso, gli uomini della Digos, sotto il coordinamento dei pm Giuseppe De Nozza e Savina Toscani , hanno acquisito documenti che portano a ipotizzare nuovi illeciti. Contestazioni che riguardano fatti sino a giugno 2013.
La questione riguarderebbe il debito di circa 300 mila euro che il sindaco Consales aveva contratto nei confronti di Equitalia, un debito assolutamente personale. Prima che fosse disposto il pignoramento il sindaco avrebbe chiesto la rateizzazione di quella grossa cifra. E sin qui nulla di male. Il problema riguarderebbe le modalità con le quali è avvenuto il pagamento.
La legge dispone che per rate che superano una certa cifra queste devono essere pagate con assegni circolari. Ma dall’indagine è emerso che periodicamente il sindaco o il suo collaboratore o a volte il commercialista si recavano negli uffici di Equitalia con denaro contante, mazzette da 5 o 6 mila euro. Tanto era l’ammontare delle rate mensili. E’ a questo punto che entrerebbe in gioco la figura del direttore. Questi avrebbe “costretto o indotto” i propri dipendenti a prendere i soldi e a portarli in banche di loro fiducia per trasformarli in assegni circolari intestati a Equitalia. Evitando così la tracciabilità del denaro, andando contro le disposizioni in materia di antiriciclaggio. Con la conseguenza di un pagamento fatto illecitamente.
L’ex direttore della sede di Brindisi, trasferito poi a Bari, avrebbe indotto i suoi dipendenti a quietanzare andando contro la legge una parte di debito.
Perquisizioni e sequestri di documentazione questa mattina sono stati effettuati negli uffici del sindaco e del suo collaboratore a Palazzo Nervegna ma anche nella residenza e negli uffici del professionista e del responsabile di Equitalia.
Lucia Portolano
CARO SINDACO E SUO SEGRETARIO NON BISOGNA MAI DIMENTICARE LE ORIGINE DI PROVENIENZA. PER FARE UN BUON LAVORO
BISOGNA SEMPRE RICORDARE DA DOVE SI VIENE E QUELLO CHE SI E’ STATO. POSSO ANCHE SBAGLIARE MA IO NON VOGLIO GIUDICARE NESSUNO MA L’ARROGANZA NON L’ACCETTO DA PERSONE CHE NON POSSONO PERMETTERSELA.
Se si confermano i reati ipotizzati, abbiamo assistito alle prediche del “nuovo che avanza”… sommerse dal letame della debolezza umana…
Abbia ora un sussulto di orgoglio… e si dimetta!
Ops, questa volta la vicenda è grave! Altro che la cazzatella delle pressioni
per salvare il Brindisi calcio! Se le cose stanno come vengono descritte, dubito che il sindaco possa farla franca, sia a livello giudiziario che a livello politico. Se devo esere sincero mi dispiace perché Consales non è uno sprovveduto e,spero, neppure
una persona poco pulita. Gabriele