BRINDISI- L’inizio della messa in sicurezza della discarica di Micorosa entro quattro mesi. A dare l’annuncio è il senatore del Pd Salvatore Tomaselli. “ Con la firma nei giorni scorsi da parte del Ministro dell’Ambiente Galletti del “Decreto di urgenza di avvio dei lavori” – scrive il senatore democratico- parte la fase esecutiva per la messa in sicurezza dell’area di Micorosa, l’enorme discarica a cielo aperto di fanghi chimici realizzata in modo irresponsabile oltre trenta anni fa a ridosso dell’area dell’ex petrolchimico e, soprattutto, contigua al mare e al Parco naturale regionale Saline di Punta della contessa”.
Il decreto prevede l’avvio dei lavori entro i prossimi quattro mesi e consentirà di cantierizzare la messa in sicurezza dell’area in cui in passato sono stati stoccati gli scarti di lavorazione dell’ex Petrolchimico. Oltre un milione e mezzo di metricubi di fanghi tossici e nocivi rimasti lì per 30 anni.
“Una vera e propria bomba ecologica- la definisce così Tomaselli- per troppo tempo sottaciuta o ignorata e che risulta tra le più gravi dell’intero paese per il rischio latente che la concentrazione di fanghi così pericolosi possa contaminare la falda o defluire verso il mare, con effetti a dir poco catastrofici. Si tratta di un intervento che verrà realizzato con ingenti risorse pubbliche in attesa che le istituzioni e la stessa magistratura possano venire a capo nell’individuare i responsabili di tale scempio e se ne possano addebitare i relativi oneri, come prevede il principio inviolabile del “chi inquina paga”.”
In realtà dei responsabili dal Tar di Lecce sono stati individuati nell’ultima sentenza, nel febbraio scorso il tribunale amministrativo ha riconosciuto come responsabili alla bonifica le due società che oggi operano nel Petrolchimico: Versalis e Syndial, nello stesso tempo ha riconosciuto il Ministero dell’Ambiente come l’unico soggetto titolato chiedere alle due aziende l’intervento di bonifica.
“L’impegno comune profuso in questi mesi dai vari soggetti istituzionali- aggiunge Tomaselli- dal Comune di Brindisi al Governo nazionale, per portare a compimento tale importante opera va analogamente indirizzato ora nell’utilizzare al meglio e nel più breve tempo possibile le altre risorse destinate a Brindisi, a cominciare dai 25 milioni per l’area SIN recuperati con l’ultima legge di stabilità. Tali risorse non possono essere disperse in micro-interventi ma vanno concentrate nell’obiettivo di liberare dai vincoli ambientali la quota più ampia possibile di aree industriali e renderle così disponibili per il loro riuso nell’attrarre investimenti produttivi e sbloccare, pertanto, un’altra annosa questione che ha fortemente frenato il rilancio produttivo del nostro territorio” .
BrindisiOggi
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