BRINDISI- Stavano realizzando 36 mini appartamenti di lusso e una sala ricevimenti in violazione dei vincoli paesaggistici, 6 persone indagate. La Procura di Brindisi ha concluso le indagini nei confronti di 6 persone indagate per abuso edilizio. L’inchiesta nasce da un’indagine iniziata nel 2018 condotta dai militari della Guardia Costiera – Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Direzione Marittima di Bari – Sezione di Brindisi delegati dal Procuratore aggiunto Antonio Negro, che aveva portato al sequestro di un’area di circa 30.000 metri quadri sita in Contrada Scianolecchia, a ridosso della Riserva Naturale dello Stato ed Area Marina Protetta di Torre Guaceto, zona di particolare pregio ambientale e paesaggistico.
L’area rurale in questione, sottoposta a speciale tutela ambientale e paesaggistica e con destinazione urbanistica agricola, è risultata interessata da una intensa attività di trasformazione edilizia di una preesistente masseria, tramite realizzazione di 36 lussuosi mini appartamenti e sala ricevimento a destinazione turistico-ricettiva, per una superficie coperta di oltre 1.600 metri quadri.
Proprietari e progettisti hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini emesso dal Procuratore Aggiunto Antonio Negro.
Nei capi di imputazione, viene riportato: «indagati in quanto, con più azioni ed omissioni esecutive di un medesimo disegno criminoso nonché in concorso tra loro, realizzavano in totale assenza di legittimi permessi di costruire e autorizzazione paesaggistiche, ottenute in virtù di false rappresentazioni edilizie e dei manufatti effettivamente già realizzati ed in corso di realizzazione ed anche violando le prescrizioni di cui al capo IV del D.P.R. 380/2001 ed eseguendo i lavori con conglomerati in cemento armato senza un progetto esecutivo e senza che la direzione dei lavori fosse affidata ad un tecnico abilitato, un complesso intervento edilizio di trasformazione urbanistica ed edilizia dei terreni, e dei fabbricati ivi preesistenti, mediante la realizzazione di una struttura alberghiera, destinata ad occupare stabilmente attività ricettive turistiche nonché ristorazione e parcheggio, assolutamente incompatibile con la destinazione urbanistica e d’uso dell’area dell’intervento (zona agricola, immediatamente adiacente SIC-rete Natura 2000, vincolata paesaggisticamente, ed area di notevole interesse pubblico paesaggistico denominata 7/Murgia dei trulli)».
Le indagini sono state svolte dai militari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Guardia Costiera. Stando alle ipotesi accusatorie le “stalle” e “trattamento del latte”, venivano trasformati in un’ampia sala ricevimento; le due abitazioni rurali esistenti rispettivamente di 150 mq e 250 mq, venivano aumentati di volume e trasformati in 36 appartamenti lussuosi con pertinente giardino. Le indagini compiute avrebbero portato all’individuazione di diverse irregolarità sul rilascio delle concessioni edilizie e autorizzazioni paesaggistiche, sarebbero stati presentati progetti di abitazioni rurali per ottenere le concessioni edilizie tutte illeggittimi e successivamente richiedere il cambio di destinazione d’uso da agricolo a turistico-ricettivo.
BrindisiOggi
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