Minacciava i dipendenti e li costringeva a lavorare più delle ore previste, imprenditore nei guai

BRINDISI- Costringeva, sotto la minaccia del licenziamento,  i dipendenti a lavorare più delle ore previste, imprenditore brindisino indagato per estorsione. Nella mattinata di oggi i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brindisi hanno eseguito un provvedimento del Tribunale di Brindisi che ha disposto l’interdizione dall’esercizio delle attività commerciali per la durata di un anno a carico di un imprenditore brindisino, indagato per condotte estorsive nei confronti di una delle sue dipendenti.

 

Nel dettaglio, i riscontri investigativi effettuati dalle fiamme gialle hanno fatto emergere un sistema illecito di gestione del personale da parte del titolare dell’impresa, consistente nel costringere sia la dipendente denunciante che altri collaboratori  – dietro la minaccia del licenziamento – a prestare l’attività lavorativa per un numero di ore superiore a quelle contrattualizzate, nonché ad accettare stipendi inferiori a quelli previsti dal contratto collettivo nazionale di settore (bar e ristorazione). Pertanto, sulla base dei circostanziati elementi di reità emersi a carico dell’imprenditore, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero, ha emesso un provvedimento di interdizione dall’esercizio dell’attività commerciale per la durata di 12 mesi nei confronti dell’imprenditore indagato. Gli stessi elementi sono stati, altresì, presi a base per la contestazione di numerosi illeciti amministrativi in materia di contrasto al lavoro sommerso e irregolare. Difatti, gli ulteriori accertamenti esperiti hanno permesso di accertare l’impiego di 5 lavoratori in nero per un periodo di tempo di circa due mesi, l’irregolare registrazione di altri 13 lavoratori, nonché un evasione contributiva per oltre 20.000 Euro.

BrindisiOggi

 

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