Migranti e associazioni rispondono alla violenza: “Brindisi non è una città razzista”

BRINDISI- Sono scesi in piazza per dire No al razzismo, per manifestare inneggiando i valori della pace e della fratellanza, oggi nel giorno in cui la Digos ha arrestato i responsabili delle aggressioni ai danni dei due cittadini stranieri. La Comunità del Ghana, quella del Mali , del Senegal ma anche il Forum per cambiare l’Ordine delle cose , l’Anpi,  l’Arci,   Libera, la Cgil, di Compagni di Strada,  Migrantres,  la Chiesa valdese, la Fiom, l’Auser,   la Collettiva Trans Femminista Queer, Non una di Meno, Brindisi Bene Comune, erano tutti presenti in quel piccolo corteo che ha sfilato da piazza Cairoli a piazza Vittoria.

Un corteo scortato da polizia , carabinieri, guardia di finanza e polizia locale, un corteo composto le cui uniche parole sono state quelle che inneggiavano alla tolleranza: “Siamo tutti fratelli- hanno detto- questa città ci ospita e noi dobbiamo ripagarla con il rispetto e l’amore”. Questa è stata la risposta dei cittadini stranieri che vivo qui a Brindisi, questo il messaggio a chi ha pensato che alla violenza si potesse rispondere con la violenza. In prima fila c’era anche Eliah, una delle due vittime della brutale aggressione: “Sono contento del risultato- dice riferendosi all’arresto dei suoi aggressori- ma ora la parola passa alla giustizia , io sono venuto qui per parlare di pace”.