BRINDISI – “Depuratevi la coscienza”. E’ questa una delle tante frasi apparse sugli striscioni che hanno accompagnato il corteo che ha sfilato oggi pomeriggio per le strade di Brindisi per dire ancora una volta ‘giù le mani dalla Riserva naturale di Torre Guaceto’. Un migliaio di gente circa è scesa per strada per protestare contro quegli scarichi che stanno continuando ad inquinare Torre Guaceto. “Prima di Natale ritorneremo a Bari, ci fermeremo nuovamente sotto la sede della Regione Puglia per difendere la nostra terra” ha ribadito a BrindisiOggi.it Bobo Aprile.
Un lungo serpentone costituito da famiglie, donne, bambini, uomini, studenti, cittadini per la manifestazione #SaveTorreGuaceto. Il lungo corteo si è mosso da piazza Crispi, nei pressi della stazione ferroviaria, e ha sfilato per le vie del centro città. Tanti i cori e i messaggi lanciati contro chi non è riuscita ancora a bloccare la schifezza che fuoriesce dal tubo e sfocia nelle acque della Riserva naturale a ridosso di Carovigno. Una manifestazione, però, che ha abbracciato tante altre proteste che riguardano Brindisi e il suo territorio: dall’impianto di compostaggio alla situazione di Edipower.
I cittadini, associazioni, studenti, da due mesi circa si stanno mobilitando per difendere la bellezza e il futuro di un intero territorio. Tutti hanno aderito all’iniziativa nata spontaneamente dal Forum dei comitati civici. Tutti insieme per dire a gran voce “chiudete il tubo” e testimoniare l’ingiustizia che si sta compiendo ai danni della riserva naturale di Torre Guaceto, alla bellezza del territorio, al futuro economico e sociale di Brindisi e provincia.
“Il corteo – ha ribadito Aprile – è anche una condanna popolare forte, un’occasione per ribadire l’importanza di un dialogo diretto e costruttivo tra istituzioni e cittadini, in particolare in un momento storico in cui la politica è totalmente distante dalla vita pubblica”.
I manifestanti hanno altresì dichiarato: “Non ci bastano e non crediamo alle soluzioni d’emergenza da attuarsi in quattro mesi (siamo già oltre i tempi stabiliti dai tavoli tecnici regionali) promesse dalla Regione e Acquedotto pugliese e che costeranno 800mila euro. La bellezza della nostra terra non si tocca. Noi non ci riconosciamo in questa gestione prevaricante, dannosa e cieca. La Regione Puglia deve per forza chiudere lo scarico nella Riserva”.
Scarichi di liquami del canale Reale che poi vanno a finire nell’area a protezione integrale della Riserva marina di Torre Guaceto. Un’oasi di pace immersa nella natura che continua ad essere contaminata. Questo è ciò che sta continuando ad accadere in quel fazzoletto di terra unica e magica che si affaccia sulla costa Adriatica a pochi chilometri dal capoluogo brindisino. La denuncia degli scarichi nell’oasi protetta risalgono al settembre scorso.
BrindisiOggi
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