BRINDISI – “Abbiamo voluto provarci e abbiamo fatto tutto il possibile o forse tutto ciò che era nelle nostre possibilità. Ma non è bastato e non è andata bene”.
La Top Running Brindisi, l’associazione sportiva che ha organizzato la “Brindisi Half Marathon” trae le conclusioni dopo l’evento podistico di domenica: un evento segnato dalla presa di posizione della stessa associazione contro la decisione di aprire il percorso alle auto, facendole transitare accanto ai corridori, e dalle polemiche per il traffico in tilt.
In una nota l’associazione guarda alle difficoltà che si sono incontrate durante la manifestazione, ma al tempo stesso guarda a non lasciarsi scoraggiare da queste e continuare ad operare nel segno dello sport.
Secondo la Top Running, probabilmente non si era pronti ad un evento del genere: “Non eravamo pronti noi – scrive l’associazione – come associazione impegnati da anni nell’organizzazione del Cross del Cillarese, ma crudi di una distanza che coinvolgeva praticamente molte vie del centro storico. E, supponiamo, non erano pronti tutti coloro che, collaborando con noi nella realizzazione dell’evento, non ne avevano in realtà inteso la portata”.
L’associazione ripercorre il tragitto che ha portato all’organizzazione dell’evento, guardando anche allo spirito di “Brindisi Città europea dello Sport”. “Abbiamo iniziato – dice ancora la Top Running – una lunga ricerca del “percorso giusto” arrivando a cambiarlo per ben tre volte a causa di mancate autorizzazioni. Ma finalmente giunti all’accordo non sono mancate ulteriori imprevisti che ci hanno anche distratto da importanti riflessioni su possibili scelte che si sono poi rivelate non proprio felici”.
Secondo l’associazione, nessuna delle forze coinvolte nel progetto è stata all’altezza della situazione: “Mancanza di una cultura del grande evento sportivo- aggiunge la Top Running – . Mancanza di collaborazione con e tra gli enti e le organizzazioni, incluse le forze dell’ordine e la protezione civile. Perché, con tutta la buona volontà, non basta essere audaci per fare di un sogno una realtà; determinante è la progettualità, la valutazione delle risorse a disposizione, lo studio di fattibilità dell’evento che si intende realizzare”.
L’associazione non ha comunque intenzione di gettare la spugna e mira già a guardare ai prossimi impegni, imparando dagli sbagli e migliorandosi. E cita uno dei partecipanti più illustri all’evento: “La passione, il tempo e l’energia – è scritto ancora – profusa nell’organizzare di questa “Edizione zero”( come ha voluto definirla il nostro sempre grande atleta di Francavilla Fontana Ottavio Andriani ) seppur non ripagata dalla realizzazione di un successo, ci ha dato forza nella consapevolezza che facciamo questo perché ci crediamo”. Il tutto, attraverso una scala di valori sportivi come inclusione sociale, socializzazione, migliore qualità della vita.
“Quanti con noi – conclude la Top Running – condividono questo modo di vivere la corsa e lo sport tutto, non avranno problemi ad accettare le nostre più sentite scuse”.
F.Tr.
io non sono d,accordo comunque per quanto mi riguarda io non faro piu niente per questa citta non merita i sacrifici fatti