BRINDISI- Anche il Consiglio dei ministri ha esaminato il progetto per la messa in sicurezza del litorale nord di Brindisi. Finalmente si sbloccano i lavori sulla falesia ma con alcune prescrizioni.
Lo scorso 27 aprile, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma , Comune di Brindisi e Soprintendenza raggiunsero un accordo superando alcune divergenze sul piano d’intervento che dovrebbe mettere in sicurezza il litorale interessato dalla falesia e renderlo fruibile.
Il piano, un appalto di oltre 2 milioni e 600mila euro, prevede infatti di realizzare le opere che permetteranno finalmente l’accesso ai bagnanti in quelle area della falesia catalogate oggi come Pg3 per l’elevato rischio di crollo.
Si tratta della rimodulazione di tre chilometri della costa del litorale nord, che interessano l’area di Apani e un tratto di Torre Guaceto, dove nel 2010 morì un ricercatore a causa della caduta di una parte della falesia.
Il progetto prevede la creazione di alcuni gradoni per abbassare la falesia. Si tratta di un primo intervento al quale poi ne seguiranno altri.
La maggior parte della costa nord brindisina è inibita ai bagnanti, nonostante questo nei mesi estivi le stesse zone vengono molto frequentate in barba all’ordinanza emessa dal sindaco.
Inizialmente gli interventi previsti nel piano erano stati giudicati troppo invasivi dalla Soprintendenza il cui compito è quello di tutelare il paesaggio diversamente dal Comune che tutela la sicurezza dei cittadini.
L’incontro romano tuttavia del mese scorso è servito a mettere ttti d’accordo.
Ora dopo la presa d’atto del Consiglio dei Ministri, la ditta incaricata dei lavori, in questo caso la R.A. Costruzioni, stilerà il progetto esecutivo, con i dovuti accorgimenti, che verrà sottoposto alla Soprintendenza per l’ultima verifica.
Così finalmente si potrà dare avvio ai lavori.
Lucia Pezzuto
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