BRINDISI – L’uniforme, nell’immaginario collettivo, è sinonimo di autorità e autorevolezza, e mal si accompagna, almeno a un osservatore esterno, all’espressione delle emozioni che dietro le livree colorate si nascondono. Stamattina, al teatro Verdi di Brindisi, però, è andato in scena un evento che ha contribuito a mettere a nudo i sentimenti di chi, giocoforza, deve sempre e in ogni caso mantenere un contegno e un’impostazione impeccabili.
La premiazione del secondo memorial “Melissa Bassi”, infatti, ha colto “in flagranza” il lato più umano degli organizzatori e dei partecipanti al torneo, la Polizia Penitenziaria e tutti gli altri corpi e istituzioni che hanno reso possibile la manifestazione orientata alla solidarietà nel nome della ragazza uccisa nell’attentato del 19 maggio 2012. Sono stati molti i momenti in cui la commozione stava per prendere il sopravvento: i genitori di Melissa sul palco, Massimo e Rita Bassi, in primis, con la compostezza e la dignità del dolore cui ci hanno abituato dal primo, tragico, momento della loro storia pubblica, hanno regalato un’ennesima lezione di civiltà a tutti, suscitando la tenerezza e la benevolenza che solo una mamma e un papà possono trasmettere.
Massimo e Rita hanno devoluto le 1000 euro donate loro dalla Natuna, una società multiservizi che opera in città, alla “Casa della Divina Misericordia Beato Bartolo Longo” che sorge nella regione dell’India meridionale, una delle più povere del paese, il Kerala. La struttura ospita un orfanotrofio per bambini e una scuola la cui palestra è già intitolata a Melissa. In un futuro prossimo, grazie anche a Massimo e Rita, nello stesso complesso sorgerà un orfanotrofio per bambine che rappresenterà un passo avanti in un cammino molto lungo per una delle aree più povere del mondo. La solidarietà è stata il fil rouge di tutta la manifestazione: anche gli artisti che si sono esibiti sul palco del teatro hanno prestato la propria voce in maniera totalmente gratuita, mandando messaggi di alto spessore alla platea, composta in gran parte dai ragazzi delle scuole di Brindisi, i coetanei di Melissa che, oggi, avrebbe avuto 18 anni come molti tra il pubblico.
Vincenzo Maggiore, Simone Perrone, Michele Cortese, i Boom da bash, Antonio Maggio e i Crickets hanno regalato con la loro musica quel tocco di spensieratezza che, in una folla di adolescenti, non può mai mancare. Ritornando alle forti emozioni, invece, uno dei momenti più toccanti della giornata è stato l’intervento di Pinuccio Fazio, papà di Michele, ucciso a 16 anni, nel 2001, da una pallottola vagante, esplosa durante un regolamento di conti tra due bande rivali, a Bari Vecchia. Michele aveva la sola colpa di abitare lì, dove la lite tra malviventi stava andando in scena. «Ringrazio tutti, i genitori di Melissa per primi – ha affermato Fazio – Ho voluto fortemente essere qui, in quest’occasione, perché io combatto da tanti anni una lotta senza quartiere. Voglio portare a voi il mio messaggio: davanti a fatti come quello capitato a mio figlio o come quanto accaduto a Melissa, non voltatevi dall’altra parte, non andate via. Sono loro a doversene andare da casa nostra».
Il riferimento di Fazio, ovviamente, è alla mafia e a tutti i “cattivi” in generale. Infine, ma non meno importanti, le borse di studio. Il programma che prevedeva l’assegnazione dei premi alla scuola abbinata alla squadra vincitrice del torneo, quella dei vigili del fuoco, è venuto meno poiché l’istituto in questione, il Marconi-Flacco-Belluzzi, non ha raccolto l’invito degli organizzatori. Assenti a sorpresa anche gli studenti del Morvillo-Falcone, la scuola di Melissa: l’istituto non ha dato una risposta alle chiamate degli organizzatori. Per questo, il comitato ha pensato di distribuire in maniera equa le borse di studio, assegnandole agli alunni più meritevoli di ogni istituto: tra questi spicca Marco Ramaglietta, studente del quarto anno al Marzolla, che si è aggiudicato, in base a vari criteri, ben 3 premi. Un altro momento carico di tensione emotiva, in particolare per l’ispettore Vincenzo Murri e l’assistente capo Massimo De Giorgi, della Polizia Penitenziaria di Brindisi, le due anime dell’evento, è stato rappresentato dalla consegna delle borse di studio alle figlie di Carmelo Magli, agente della Polizia Penitenziaria, ucciso in un agguato nel 1994.
Alla presenza di tutte le autorità, dal prefetto Nicola Prete, al sindaco Mimmo Consales, arrivando al commissario prefettizio Cesare Castelli, il sipario, per quest’anno, si è abbassato sul memorial Melissa Bassi. L’appuntamento con lo sport e la solidarietà è, però, già fissato per il prossimo anno, col ricordo della giovane Melissa, forte nel tempo, che farà da collante, tenendo insieme tutti, a prescindere dal colore della divisa.
Maurizio Distante
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