Medici, infermieri e oss della Pneumologia spostati al Pronto soccorso, la Cgil: “Subito la revoca del provvedimento”

BRINDISI – Medici, infermieri ed oss della Pneumologia del Perrino spostati al Pronto soccorso. La Cgil non ci sta è chiede alla direzione generale della Asl la immediata revoca del provvedimento. La Pneumologia al Perrino era diventato un reparto Covid, al momento non essendoci pazienti il personale è stato postato al Pronto soccorso con la chiusura di fatto del reparto. “Questa disposizione di servizio suona come una ripicca di questa amministrazione – afferma Pancrazio Tedesco, segretario generale Funzione pubblica Cgil –  nei confronti di un gruppo di lavoratori (che hanno recentemente lanciato un grido di aiuto contro la già denunciata carenza di organico medico) piuttosto che come un provvedimento organizzativo di emergenza per fronteggiare la estrema carenza di organico medico del PS brindisino (in cui, da oltre un anno, lavorano solo 5 dirigenti medici a fronte di 26 previsti) e la notevole domanda di salute ricadente sullo stesso: queste problematiche sono note ormai da alcuni anni, hanno origini molto lontane nel tempo, sono complesse e di difficile soluzione soprattutto quando le soluzioni pensate sono troppo semplici e
non di sistema. Non è certo il congelamento della pneumologia brindisina che garantirà un miglioramento dell’organizzazione del PS brindisino. L’assenza di confronto e ascolto da parte del management aziendale, sempre più autoreferenziale e chiuso al confronto competente, che ha da tempo dimenticato il fine ultimo di un sistema sanitario pubblico, la scomparsa dell’attività concorsuale costante nel tempo per la scelta di personale medico a
tempo indeterminato, certamente privano la ASLBR della possibilità, seppur scarsa, di individuare professionisti disposti a ricoprire i ruoli vacanti; la scelta poi, di utilizzare solo personale precario e a tempo determinato (quasi sempre per contratti da 2/3 mesi), con contratti diversi per diritti e doveri,  ha mostrato tutti i suoi limiti per lo scarsissimo appeal e non aiuta nella ricerca di correttivi, anche solo parziali, al gravissimo problema della carenza di organico medico che attanaglia i reparti coinvolti in questo ordine di servizio. In ultimo, ma non per ultimo, giova rilevare che costituisce condotta antisindacale assumere provvedimenti coinvolgenti il personale dell’intera UOC senza un preventivo confronto con le parti anche alla presenza dei sindacati coinvolti. Pertanto, questa OS chiede un immediato confronto con la parte datoriale che, laddove rimanga senza riscontro sarà considerata condotta antisindacale da acclararsi nelle sedi giudiziarie competenti”.

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