BRINDISI- Medici in pensione nel 118 di Brindisi pagati il doppio per coprire i turni nei PPIT, i professionisti dell’Emergenza insorgono. Aspettavano nuovi incentivi, così come la Asl di Brindisi si era impegnata a fare ed invece i medici di Emergenza Territoriale 118 , in numero sempre inferiore, sono sempre in difficoltà. “A seguito di un incontro avvenuto mesi fa tra i Medici di Emergenza Territoriale 118 ed il Direttore Generale della ASL di Brindisi, Dott. Flavio Maria Roseto, la stessa ASL di Brindisi si impegnava a trovare il modo di incentivare il lavoro dei professionisti, cercando anche di aprire a livello regionale ed aziendale un tavolo di trattativa con le Organizzazioni Sindacali al fine di trovare una soluzione alla fuga dei Medici 118 e contrastarne la carenza. Ad oggi nulla è cambiato: in queste ore i Medici di Emergenza Territoriale 118 di Brindisi hanno appreso che nei PPIT 118 lavoreranno in libera professione alcuni Medici di Medicina Generale in pensione, con una retribuzione oraria pari al doppio di quella percepita dai Medici del 118 di Brindisi, come già accaduto in data odierna nel PPIT di Ceglie”.
“Ci si chiede come mai la Asl non abbia pensato di proporre prima ai Medici del SET 118 di Brindisi un accordo che incentivasse a contribuire alla copertura dei PPIT, visto che per competenza e professionalità sono i più idonei a garantire l’emergenza territoriale- dicono i medici del 118- Si ricorda, inoltre, che queste strutture non sono dei pronto soccorso ma postazioni fisse del Servizio 118, anche dette “ambulanze senza ruote” e che non hanno sempre un medico 118 in servizio, conseguenza di un organico ormai in costante riduzione per le scarse tutele contrattuali. Allo stato attuale ci sono in organico 40 medici 118 su 85 previsti”. La carenza cronica di personale fa si che non vi siano medici sulle ambulanze mettendo a serio rischio la salute delle persone che necessitano di soccorso. “Fino a quando non si prenderanno seri provvedimenti per dare più dignità e tutele a questa categoria, lo scenario che si prospetta è un territorio privo di medici a bordo delle ambulanze, con gravi conseguenze soprattutto per quella parte di popolazione che dovesse avere bisogno di un tempestivo intervento a causa di patologie tempo dipendenti, come incidenti, ictus, infarti e problematiche respiratorie gravi- concludono i medici del 118- Ciò che dovrà gestire la ASL di Brindisi sarà sicuramente la carenza, sempre più grave, di personale medico 118, visto che altre dimissioni verranno presentate da chi è ormai deluso da una sanità e da una politica che sembra non voler più garantire la salute pubblica”.
BrindisiOggi
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