BRINDISI-Calano i matrimoni in Italia, e si capisce il perché. Non è la mancanza d’amore, neppure la paura del grande passo a frenare le coppie. Sono invece l’incertezza del lavoro, il diffondersi della convivenza ed i costi sempre più alti della cerimonia, che rischiano di mandare sul lastrico le coppie di giovani che non hanno alle spalle famiglie facoltose. Sale così l’età dei promessi sposi, scende il numero dei matrimoni religiosi, aumenta la percentuale dei matrimoni civili, come risulta dal rapporto Istat “Noi-Italia 2012 . C’è da chiedersi poi se alla riduzione dei matrimoni religiosi non contribuisca anche la ridotta disponibilità di chiese, in particolare delle chiese che hanno maggiore fascino o fanno rivivere nella memoria dei giovani lontane emozioni. Basti pensare alla situazione di Brindisi. Sono indisponibili per i matrimoni quasi tutte le chiese più antiche: San Paolo (a.1322), Santa Teresa (a.1697), San Benedetto (a.1089), Santa Maria degli Angeli (a.1609), la Chiesa di Cristo (a.1232). Ci si può sposare nella Cattedrale, dove è tuttavia necessario prenotare con un anno di anticipo e nelle le Chiese Parrocchiali, tutte di recente costruzione. Sarebbe possibile anche in Santa Maria del Casale, splendido monumento dell’arte romano-gotica del XII secolo, ma anche sulla disponibilità di questa chiesa ci sarebbe molto da dire. Nonostante ripetuti restauri, l’affluenza di fedeli alla celebrazione della S. Messa domenicale e la frequente visita di turisti, S. Maria del Casale appare un monumento destinato ad un lento degrado. Particolarmente indecenti sono le condizioni del vasto piazzale antistante la chiesa, ricoperto da un asfalto scalcinato ed invaso da erbe spontanee. Sistemarlo non costerebbe molto e valorizzerebbe la facciata della chiesa. Sarebbe una iniziativa obbligata per una città come Brindisi, che si candida ad essere “Capitale Europea della Cultura”. Riaprire le antiche chiese alla celebrazione di matrimoni religiosi e preservare il patrimonio artistico di S. Maria del Casale: sarà questo un problema che l’ amministrazione comunale ed il nuovo arcivescovo di Brindisi vorranno e potranno affrontare ?
Giuseppe Antonelli
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