BRINDISI- ( da IL7 Magazine) Matrimonio con il rito civile anche fuori dalla casa comunale. Anche a Brindisi, come nel resto della Puglia, ci si potrà sposare in strutture private, come hotel, ristoranti ed anche in spiaggia. La delibera è stata approvata dalla giunta comunale il 12 dicembre, dopo la sollecitazione degli operatori del settore, che chiedevano a gran voce la modifica del provvedimento adottato ad agosto 2017 dal commissario prefettizio Santi Giuffrè che vietava matrimoni fuori dai luoghi di proprietà del Comune. L’approvazione dell’atto slittava da settimane perché ancora l’ufficio preposto non lo aveva redatto, finalmente è arrivata la firma. Così facendo si ripristina il vecchio provvedimento che era stato votato per la prima volta dalla giunta di Angela Carluccio che autorizzava le cerimonie anche in luoghi privati accreditati a casa comunale. La gestione del servizio passerà all’ufficio demografico che si occuperà dei rapporti con la struttura ospitante, il nesso comunale per il trasporto dei registri nel luogo delle cerimonie costerà 350 euro. Il costo chiaramente sarà a carico del privato organizzatore. La città di Brindisi insieme a quella di San Pietro Vernotico erano le uniche in tutta la provincia in cui non era possibile celebrare i matrimoni con riti civile in luoghi esterni. Un divieto arrivato proprio negli anni in cui la provincia di Brindisi ha ospitato i più famosi matrimoni al mondo, tra ricchi indiani e attori di Hollywood. I più arrabbiati di tutti erano i gestori delle strutture ricettive, compresi gli stabilimenti balneare che dovevano fare i conti con una Puglia ormai nota per i matrimoni vip in spiaggia. A sollevare la protesta era stato il titolare di Borgo ducale, Fortunato Zumbo che ha sollecitato la nuova amministrazione alla revoca dell’atto del commissario. Zumbo dice di aver perso ben 50 matrimonio in un anno, che in termini di bilancio vuol dire davvero una grossa cifra. Ma a quanto pare non era l’unico ad essere arrabbiato, perché nella stessa circostanza si trovano i proprietari dello stabilimento balneare (con il ristorante aperto anche d’inverno) Octagona lungo il litorale nord e il gestore del Guna beach. A questi si aggiungo masserie e altre strutture di ristorazione. “In una terra in cui si cerca di puntare sul turismo – afferma Fortunato Zumbo – si deve fare i conti con la burocrazia che blocca le attività imprenditoriali. Non è possibile che accada questo. Bisogna capire che futuro e che opportunità si vogliono dare a questo territorio. Nel capoluogo in questo settore non siamo competitivi e le nostre coppie preferiscono andare altrove, e non riusciamo ad attrarre gente da fuori nonostante abbiamo i posti giusti per farlo. Invidiano le nostre location e i nostri servizi in tutto il mondo”. Un anno fa l’appello a modificare la revoca era stato già lanciato da un altro imprenditore, Massimiliano Di Cicco, titolare del Guna beach, stabilimento balneare che si trova nella zona di Apani. Cristal Carrisi, la figlia del noto cantato Al Bano, e suo marito il milionario Davor Luksik hanno organizzato nel 2016 la festa alla vigilia della loro nozze proprio su questa spiaggia. Di Cicco parlò di un provvedimento contro tendenza rispetto al resto della Puglia.
La protesta di Zumbo è montata dopo l’ennesima disdetta di matrimonio. Proprio qualche giorno fa infatti l’imprenditore aveva ricevuto una mail da due sposi, Gianluca e Maria, che avevano cancellato la date delle nozze nella sua struttura. Questo perché il Comune non aveva autorizzato la cerimonia sotto l’ albero di ulivo. Un simbolo importante per la loro storia d’amore. Una location che simbolizza la loro terra. Lei è brindisina, lui di un’altra città. La sposa voleva celebrare uno dei giorni più belli della sua vita nel luogo in cui è nata. Ma questo non era stato possibile, perché sino all’11 dicembre vigeva ancora il provvedimento adottato dal commissario straordinario. Il matrimonio era stato fissato per il mese di luglio 2019 quindi con la nuova delibera i due sposi potranno ripensarci. Di storie come quella di Maria e Gianluca ce ne sono tante. Ora bisognerà fare un un avviso pubblico per dare l’opportunità alle diverse strutture ricettive di candidarsi per ottenere il riconoscimento ad ospitare la celebrazione delle nozze.
Le nuove strutture si andranno ad aggiungere agli immobili gestiti dal Comune già adibiti per matrimoni. Oltre alle stanze di palazzo di città (sala matrimoni e sala Mario Marino Guadalupi) sono disponibili anche i locali di altri contenitori storici e culturali di proprietà del Comune, come la sala di Palazzo Granafei Nervegna, l’ ex Corte D’assise, l’ex convento Santa Chiara nei pressi del duomo), l’ex convento delle Scuole Pie, Bastione di San Giacomo, Porta Lecce, Porta Napoli, la palazzina del Belvedere, la Casa del Turista, il tempio di San Giovanni al Sepolcro, il monumento al Marinaio d’Italia al Casale e a palazzo Guerrieri. La quota da pagare per gli sposi brindisini in questi luoghi è di 200 euro, mentre per chi ha la residenza fuori città la somma sala a 300 euro.
Lucia Portolano
per IL7 Magazine
quale ragione addusse il commissario? è un altro imperatum come quello degli stalli blu che i disabili non potevono che usare a pagamento?