BRINDISI – “La disciplina in materia di emissioni è rigorosa ed in linea con la normativa europea. Nessuna segnalazione critica è pervenuta dal territorio brindisino”. E’ questa la risposta che il ministro all’Ambiente Gianluca Galletti ha dato al deputato mesagnese di Sel (Sinistra ecologia e libertà) Toni Matarrelli intervenendo sull’interrogazione presentata da quest’ultimo sulle preoccupanti correlazioni tra inquinamento ambientale e incidenza epidemiologica individuate a Brindisi.
“Sono molto deluso e sconfortato dalla risposta del ministro” ha replicato il deputato di Sel. Matarrelli, in particolare, ha sollecitato l’attenzione del Governo verso uno studio pubblicato all’inizio del 2014 sulla rivista scientifica ‘Environmental Research’ e condotto da un gruppo composto da epidemiologici, fisici dell’atmosfera, biologi degli istituti del Cnr di Pisa, Lecce e Bologna e neonatologi della Asl di Brindisi.
Con gli esiti dello studio si è potuto evidenziare che le madri di 129 neonati con malformazioni cardiache congenite erano state sovraesposte, dalla terza all’ottava settimana di gestazione, ad una concentrazione di anidride carbonica solforosa più elevata rispetto alle mamme che hanno partorito bambini sani. Un’altra ricerca ha anche evidenziato come a Brindisi ci sia stata un’incidenza di malformazioni cardiache congenite maggiore del 17% rispetto alla media europea. I diversi studi hanno così messo in relazione il dato sanitario con quello ambientale.
Il parlamentare mesagnese ha anche segnalato al ministro Galletti, contestualizzando il fenomeno nel territorio, che l’anidride solforosa a Brindisi proviene, secondo i dati forniti dall’Arpa Puglia, per il 90% dalla produzione energetica.
“E’ allora impellente – ha sottolineato il parlamentare Sel – adottare misure tese a ridurre le emissioni industriali ed in particolare quelle derivanti dalla produzione energetica. Quali iniziative urgenti il Governo intende avviare al fine di ridurre drasticamente le emissioni inquinanti per garantire la tutela dell’ambiente e di conseguenza la salute pubblica?”.
La risposta del ministro all’Ambiente è giunta secca e concisa. “La disciplina in materia di emissioni è rigorosa ed in linea con la normativa europea. Nessuna segnalazione critica è pervenuta dal territorio brindisino”.
Anzi i dati forniti non proverrebbero da ‘fonte certificata’ sostiene Matarrelli che avrebbe detto Galletti. Insomma, l’allarme ambientale e sanitario a Brindisi, considerata ormai una vertenza nazionale, per il ministro all’Ambiente non sarebbe in piedi.
Il deputato di Sel si è esplicitamente dichiarato non soddisfatto della risposta ricevuta all’interrogazione parlamentare: “poiché tende a differire la soluzione di un problema che pesa come un macigno sul destino delle generazioni a venire, sulle famiglie brindisine e certamente sulla coscienza dei governanti”.
“Brindisi, insieme ad altre e già note realtà iperindustrializzate disseminate per l’Italia, costituisce il crocevia di diverse istanze in materia di salute pubblica, tutte ugualmente stringenti. E’ noto che nel territorio di Brindisi è insediata la centrale termoelettrica a carbone Enel ‘Federico II’, la quale nel 2011 fu classificata al 18esimo posto tra gli impianti industriali più inquinanti d’Europa dall’Agenzia Europea per l’Ambiente. Anche per tali fattori la Regione Puglia nel luglio dello scorso anno, sulla base delle risultanze del primo studio sulle malformazioni congenite a Brindisi, ha istituito il registro regionale delle malformazioni. Il Governo che lei rappresenta, anche per le annunciate premesse di inversione del verso, ha dunque il dovere di non soggiacere più ai diktat di certe realtà industriali che hanno fin qui nicchiato dinanzi alla necessità di tutelare l’ambiente e le comunità, semplicemente ponendo in essere gli idonei investimenti. Spetta dunque all’azione del suo Ministero il compito di fermare un processo di degrado” ha concluso Matarrelli.
Maristella De Michele
Condivido l’intervento di matarelli, ma sento la necessità di farle una domanda. Perché non è mai intervenuto sulle ordinanze emesse dalla regione Puglia circa la discarica di autigno e fòrmica?