KOLLAM – Udienza rinviata al 18 febbraio prossimo. Questo è quanto deciso dal tribunale di Kollam questa mattina che si aggiornerà fra poco più di un mese per il processo di primo grado ai marò pugliesi, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati dell’omicidio di due pescatori indiani. Ottimista il ministero degli esteri. I due non erano, tra l’altro, presenti in aula, per motivi di sicurezza, come ha fatto sapere il loro avvocato A.K. Manoj.In realtà l’appuntamento di questa mattina era “una pura formalità” ha spiegato l’avvocato Manoj “il procedimento penale è sospeso su ordine dell’Alta Corte del Kerala in attesa di una pronuncia sulla petizione relativa alla traduzione degli atti in italiano e anche su ”richiesta orale” della Corte Suprema di New Delhi che si deve pronunciare sulla questione della giurisdizione“. Sull’argomento è intervenuto il sottosegretario agli esteri, Staffan De Mistura, dichiarando alla redazione di Tgcom24, che è ottimista sulla risoluzione del processo e confida nel fatto di “essere dalla parte giusta e siamo determinati come i nostri marò. Vogliamo – ha aggiunto – che la Corte Suprema prenda una decisione, che riteniamo debba arrivare entro la fine del mese. Sarei sorpreso se non avvenisse”.
I militari, trattenuti in India, da circa un anno, sono stati dispensati dal presentarsi in aula per ragioni di sicurezza, lo ha reso sempre il difensore dei due imputati. E’ stato lui a presentare al tribunale formale richiesta di esonero per Latorre e Girone dopo le accese proteste di un partito dell’opposizione contrario al permesso natalizio concesso loro dall’alta corte di Kerala. Il legale ha aggiunto che prima di Natale “una folla di manifestanti del partito comunista locale ha assediato il suo ufficio dove c’erano anche i marò e che la polizia è dovuta intervenire per riportare la calma e disperdere la folla”. Inoltre, la dispensa a presentarsi sarebbe stata accettata anche in virtù all’alto interesse mediatico sul caso che, come in occasione del loro arrivo in aeroporto al rientro in India, procura in ogni apparizione pubblica dei due ressa di giornalisti e fotografi.
Carmen Vesco
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