Marino lancia l’appello agli avversari: “Chiediamo al commissario di bloccare la vendita delle quote del Porticciolo”

BRINDISI-  Marino lancia l’appello anche agli altri candidati affinchè il commissario straordinario del Comune di Brindisi, Cesare Castelli, interrompa la procedura di cessione delle quote di proprietà comunale della società «Bocca di Puglia», soggetto titolato alla gestione del porticciolo turistico che insiste nel porto medio della nostra città.

Il commissario prefettizio con la vendita all’asta delle quote comunali per circa 190mila euro così come stimato dagli esperti, ha dato attuazione alla delibera del Consiglio comunale che, nella seduta dello scorso 22 dicembre, su proposta dell’ex sindaco Mimmo Consales e della maggioranza, ha disposto di non rinnovare il mantenimento della partecipazione del Comune, non ritenendo la struttura d’interesse con bilanci in perdita da anni.

“Sono dell’avviso – sostiene Nando Marino, candidato sindaco del centrosinistra – che la decisione debba essere riconsiderata dalla nuova Amministrazione alla luce delle linee di sviluppo economico e più in particolare del turismo che si vorranno mettere in campo. Il porticciolo può diventare parte integrante di un complessivo rilancio del porto, un programma che vogliamo strutturare in modo parallelo e coordinato ai progetti di valorizzazione del Castello Alfonsino, in attesa che questo sia inserito tra i beni beneficiari degli interventi del PON Cultura e sviluppo. Ritengo che l’infrastruttura sia uno strumento strategico in grado di contribuire all’attrattività del porto e che al suo interno il Comune possa interpretare un ruolo di indirizzo decisivo”.

BrindisiOggi

4 Commenti

  1. Caro Lucio, il porticciolo è strategico per l’economia del comune di Brindisi. Che il signor Nando “de noantri” c’ha i soldi o no, non ci migliora la uallera. D’altro canto è meglio che agli interventi PON Cultura (?) e sviluppo si dedichino i privati che avranno tutto l’interesse a farlo fruttare. E Igeco, socio di maggioranza e creditore, finora ha gongolato incamerando gli interessi sui crediti, legittimi o no che essi siano. Tra poco si chiuderà il bilancio 2015 e quel valore di circa 190mila euro calerà ancora.

    • Quando io mi riferisco ai PRIVATI non mi riferisco mai a gente locale.Quelli, se loro sono imprenditori, io sono il presidente degli Stati Uniti.L’importante è che si metta fine a questo osceno miscuglio pubblico-privato, alle partecipate , insomma a tutto quanto è una specie di “ameba”, o come dici tu “una uallera” tra un economia di mercato ed una economia marxista.Nel preciso istante in cui questo mix prende corpo, immancabilmente, scatta l’illecito, la ruberia, il magheggio, l’intrallazzo, la corruzione, il furto e la distrazione di danaro pubblico a vantaggio dei soliti “noantri” e a danno della comunità.L’amministrazione pubblica deve solo agevolare e promuovere lo sviluppo dell’impresa, ma mai prendervi parte.

  2. Se questo porticciolo è così “strategico”, perché non te le compri te che sei un imprenditore? Hai paura? Non hai i quattrini? O cosa? “…al suo interno il Comune possa interpretare un ruolo di indirizzo decisivo”: frase quanto mai inquietante. Inquietante come tutte le gestioni delle partecipate d’Italia……

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