Manifestazione per i marò, sabato tutti in piazza anche il sindaco di Lecce

BRINDISI- Continua a raccogliere adesioni  la manifestazione pacifica a sostegno della liberazione dei marò dall’India organizzata per sabato prossimo alle ore 10.00 presso Piazza Cairoli   a Brindisi. L’invito partito sul web attraverso il  social-network Facebook, e riporta come organizzatori dell’evento Mauro D’Attis, Roberto Maruccia e Maria Cecilia Poli Doria, ma – come sottolineato dall’esponente di Forza Italia – “la manifestazione non ha colori politici ed anzi l’auspicio è che sia condivisa da quante più persone possibili. Anche rappresentanti delle Istituzioni e dei Partiti”.

Alla manifestazione sono ammessi striscioni, fischietti e tamburi. Non ci sarà palco. Non ci saranno comizi. Solo la presenza di chi- dicono-  ritiene che la misura sia ormai colma. Sono graditi tutti: cittadini singoli, associazioni e partiti.

Il Sindaco Mimmo Consales ha accolto subito l’iniziativa e l’ha fatta sua  invitando  tutti i Sindaci della provincia di Brindisi a partecipare alla manifestazione.

Così oggi è arrivata persino l’adesione anche del comune di Lecce. “E’ necessario – ha sottolineato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone – continuare a tenere accessi i riflettori su una vicenda a dir poco paradossale. Per questo motivo l’Amministrazione Comunale ha deciso di aderire con convinzione a questa manifestazione di solidarietà nella speranza che si possa trovare al più presto una soluzione. I nostri marò sono prigionieri in India in modo del tutto ingiustificato e rischiano addirittura la pena di morte. Il governo italiano deve attivarsi senza indugio, con ogni mezzo possibile, per riportare immediatamente in Italia i due marò, perché la misura è davvero colma. Non è in alcun modo tollerabile che dopo tanto tempo non si sia ancora trovata adeguata soluzione diplomatica a una vicenda così kafkiana, e che periodicamente – e terroristicamente – si diffondano voci  sull’applicabilità della pena di morte ai nostri soldati. Sono vicino con grande affetto alle famiglie di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che vivono con questa spada di Damocle sulla testa ormai da troppo tempo”.

BrindisiOggi

 

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