
BRINDISI- C’era una volta la drammatizzazione della passione del Cristo…ora non c’è più. Anche quest’anno salta la passione del Cristo al quartiere Commenda di Brindisi interpretata dalla compagnia Stabile “Amici del teatro” diretta da Jenny Ribezzo con la partecipazione di tutta la parrocchia San Vito.
“Sono molto dispiaciuto per aver constatato che anche quest’anno la drammatizzazione della passione – dice il consigliere comunale Giampiero Epifani- non si è svolta a causa della mancanza di fondi. Sono sempre stato molto legato alla manifestazione, sin da quando ero Presidente della circoscrizione Commenda quando è stato fatto tutto il possibile per favorire la riuscita dell’evento”.
Eppure questo rito religioso nell’arco degli anni era diventato un appuntamento significativo non solo per il quartiere e per la città ma anche per tutta la provincia.
“Ricordo che inizialmente si svolgeva nelle vie del quartiere Commenda, con grandissima partecipazione dei fedeli , con il passar degli anni, grazie alla disponibilità di Don Peppino ex parroco della parrocchia San Vito, alla totale abnegazione di Jenny Ribezzo e della compagnia Stabile “Amici del teatro,”- aggiunge Epifani – si è trasformata in un evento che ha coinvolto l’intera città e si è estesa nelle vie del centro, ottenendo una partecipazione straordinaria di fedeli che arrivavano anche dalla provincia”.
Ora la buona volontà c’è ed anche la disponibilità della compagnia così il consigliere conclude: “Alla luce di queste considerazioni e nei limiti del possibile, mi impegnerò a creare le condizioni che rendano possibile nuovamente il rito religioso, vista la richiesta giunta dai numerosi fedeli e l’esigenza di rinvigorire lo spirito pasquale in tutti noi”.
BrindisiOggi
Magagna !!!
Una prima riflessione che mi vine da fare è che, poichè la drammatizzazione, come dice la parola stessa, è la trasformazione in “recita” del testo che racconta la passione di Gesù, non è un rito religioso e pertanto, non rappresentandola, non si toglie nulla ai riti pasquali. Seconda riflessione, non vedo a cosa servono i fondi e quanti ne possano servire per fare due passi per le vie della città vestiti da palestinesi. Perchè se sono i figuranti che vogliono soldi mi vien da pensare che a Taranto i cittadini pagano per portare in processione le statue (ed è un modo tutto personale di fare penitenza), mentre a Brindisi vogliono essere pagati. Se lo facessero gratis probabilmente si sentirebbero rinvigoriti nello spirito pasquale, come auspica il consigliere Epifani.