BRINDISI- “Mio figlio picchiato sul pulmino della scuola” è la pesante accusa lanciata di una mamma di un ragazzino di 13 anni diversamente abile che qualche giorno fa ha depositato in questura una denuncia.
La donna, una mamma single di 41 anni con tre figli a carico, racconta di un episodio accaduto il 30 settembre scorso a seguito del quale il figlio ora si rifiuta di salire sul pulmino giallo che conduce i ragazzi diversamente abili a scuola o presso gli istituti per la terapia.
“Ho riflettuto molto se denunciare o meno quanto è accaduto- ha raccontato la donna- questo perché gli operatori scolastici mi avevano raccontato una storia ben diversa da quella che sospetto”.
La 41enne racconta che quel giorno, il 30 settembre scorso per l’appunto, aveva accompagnato il figlio sul pulmino giallo della Stp che svolge il servizio di trasporto dei ragazzi diversamente abili per conto del Comune di Brindisi. Ad attendere il ragazzo a bordo del mezzo l’assistente specializzata il cui compito è quello di vigilare sulla sicurezza dei ragazzi per tutto il tragitto.
Intorno alle 15 del pomeriggio la donna riceve una telefonata dall’istituto che la informava che il figlio al mattino, durante il tragitto verso la scuola, aveva avuto una crisi isterica e che si era fatto del male.
Il 13enne così era tornato a casa con il volto graffiato e pieno di escoriazioni.
La donna sin dal primo momento ha dubitato della versione fornita dagli operatori scolastici.
“Mio figlio non ha mai compiuto atti di autolesionismo, mai successo- racconta la madre- Non solo, il ragazzo ha le unghie cortissime, quasi inesistenti e mi chiedo come abbia potuto farsi da solo quei graffi”.
Il ragazzo, che ha una importante ritardo mentale, ha spiegato la madre ora è terrorizzato dal pulmino giallo ed urla ogni volta che lo vede.
“Non so come fare- dice la donna- mio figlio non vuole più salire sullo scuolabus e dal 30 settembre scorso che non riesco a portarlo a scuola. Non ho l’auto e nessuno che mi possa accompagnare. A parte questo lo vedo spaventato e non so come fare”.
La 41enne ha anche scattato delle foto che ritraggono il figlio con le ferite sul volto, foto che ora ha allegato alla denuncia sporta presso la questura di Brindisi.
“Quando rifletto su quello che è accaduto, penso a tutte le volte che mi sono lamentata del fatto che l’assistente a bordo del pulmino non si sedesse dietro con i ragazzi per controllarli ma avanti con l’autista- aggiunge ancora la donna- per regolamento l’assistente invece deve stare con i ragazzi. Se avesse vigilato forse tutto questo non sarebbe accaduto”.
Nel frattempo abbiamo contattato la Società dei Trasporti Pubblici che si è detta ignara dell’accaduto: “Non sapevamo nulla- ha detto il direttore Maurizio Falcone- non abbiamo ricevuto neppure una segnalazione. Ovviamente approfondiremo l’accaduto e verificheremo. Ma mi sento di dire che tutti i nostri operatori, autisti, assistenti sono grandi professionisti e non abbiamo mai avuto problemi simili”.
Lu.Pez.
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