BRINDISI- “Malattie infettive: gestione diagnostica e terapeutica delle malattie sessualmente trasmissibili” è il tema del congresso in programma l’8 aprile, a partire dalle 9, nell’Autorità portuale di Brindisi. Responsabile scientifico dell’evento è Salvatore Minniti, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’ospedale Perrino di Brindisi.
L’evento sarà introdotto dai saluti istituzionali del direttore generale della Asl, Maurizio De Nuccio, con il sottosegretario al Ministero della Salute, Marcello Gemmato, il parlamentare Mauro D’Attis, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e l’assessore regionale alla Sanità Rocco Palese. A moderare gli interventi il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli e il direttore amministrativo Loredana Carulli.
“HIV, un problema di salute globale” è il tema della relazione di Stefano Vella, docente di Global Health all’Università Cattolica di Roma; delle politiche di sanità pubblica rivolte ai giovani parlerà Rosaria Iardino, presidente della Fondazione The Bridge, e Salvatore Minniti farà il punto sulla gestione diagnostica e terapeutica delle malattie sessualmente trasmissibili.
Il ruolo della rete infettivologica nella prevenzione e nella gestione delle emergenze è l’argomento dell’intervento di Sergio Lo Caputo, docente di Malattie infettive nel Policlinico di Foggia; le infezioni correlate all’assistenza e l’antibiotico resistenza saranno analizzate da Emanuela Ciracì, direttore della Medicina interna dell’ospedale di Ostuni, mentre Raffaele Quarta, referente regionale Reparto di Sanità pubblica Croce Rossa italiana, affronterà il rapporto tra malattie infettive e migrazioni. Sul nuovo sistema di segnalazione delle malattie infettive-Premal si soffermerà infine Stefano Termite, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi.
Le Infezioni sessualmente trasmissibili (Ist) sono patologie estremamente diffuse e causano problematiche cliniche acute, croniche e gravi complicanze, anche a lungo termine. Secondo le stime dell’Oms, ogni anno, si registrano oltre 340 milioni di nuovi casi. Queste cifre, tuttavia, sono sottostimate: gli agenti eziologici delle Ist decorrono spesso in maniera paucisintomatica che sfugge all’attenzione dei clinici.
Inoltre, molte persone ritardano l’accesso alle strutture assistenziali, poiché queste infezioni incidono significativamente sulla sfera privata, con il risultato che si stenta a frenare la diffusione delle Ist, in quanto diagnosticate e curate in ritardo. Questa realtà si riproduce, in maniera speculare, anche quando ci si riferisce all’infezione da HIV che in Italia, come nel resto del mondo, è divenuta una malattia prevalentemente a trasmissione sessuale. Grazie alla disponibilità delle moderne terapie antiretrovirali, i pazienti positivi hanno una sopravvivenza analoga a quella di una persona non infetta, ma questo virus rappresenta ancora oggi, nel nostro territorio, un enorme problema legato allo “stigma”.
Nell’incontro verranno esaminati anche gli aspetti legislativi: occorre adeguare lo strumento normativo per la gestione delle Ist introducendo misure volte a revisionare la materia di prevenzione e di lotta contro la sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), attualmente contenuta nella legge numero 135 del 5 giugno 1990. Le soluzioni dovranno garantire l’accesso facilitato alla diagnosi e cura delle Ist, con costi ridotti e la necessaria attenzione alla tutela della privacy dei pazienti.
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